120 miliardi di euro in tre anni, da spendere in opere pubbliche. Per far ripartire l’Italia tentando di replicare su scala nazionale il modello Expo. Questa la proposta di Matteo Renzi, che punta su uno schema simile a quello che ha contribuito al rilancio dell’economia milanese, con la semplificazione della burocrazia, la nascita di infrastrutture e una gestione commissariale con un forte intervento pubblico.
Dopo Torino, Renzi riprenderà la marcia per l’Italia. Un viaggio lungo due mesi per discutere le sue proposte con elettori, sindacati, rappresentanti di categoria, imprenditori. Martellando giorno dopo giorno con ogni mezzo stampa a disposizione per avvicinare a sé gli alleati di governo e spingere il premier Conte ad appoggiare il decreto. E tentando di vincere le resistenze dei Cinque Stelle: “L’alternativa è la stagnazione. Se vogliono la decrescita infelice, basta dirlo, ma se ne assumeranno la responsabilità davanti agli italiani”.
Italia Viva è determinata a presentare la sua proposta operativa in Parlamento anche se i grillini non dovessero convincersi. Un modo per colpire da un lato proprio i pentastellati, togliendo loro l’iniziativa politica, e dall’altro quella Lega che dall’opposizione continua a sbraitare di ricette facili per risolvere i guai del Paese. Renzi vuole il voto di riformisti e moderati, a prescindere dal partito. Se la sua scommessa sarà stata vincente, lo si capirà soltanto con l’avvicinarsi delle elezioni.Salvini stecca la prima: l’adunata leghista a Bologna è un flop