Sulla carta osservatore interessato, di fatto già azionista di maggioranza del governo giallorosso, elemento determinante per la sopravvivenza stessa dell’esecutivo. Matteo Renzi sa bene quanto conta e in una lunga intervista a Claudio Cerasa sul Foglio detta paletti, promette, rassicura. Proprio come fosse il centro dell’universo. Carezze per Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede, bordate per Nicola Zingaretti e Andrea Orlando. E una presa di posizione netta: Italia Viva “è un’altra cosa rispetto al Pd, abbiamo un altro stile, abbiamo un altro entusiasmo”. Aggiungendo: “Lì dovevi guardarti le spalle dai compagni di stanza”.
Primo obiettivo raggiunto: via Salvini. “Se noi non avessimo compiuto il capolavoro tattico di mandare a casa Salvini ad agosto oggi avremo un sistema economico in crisi”. I Cinque Stelle, secondo Renzi, “sono maturati. Sono partiti per distruggere tutto e adesso si rendono conto che così facendo distruggono solo loro stessi”. Anche per Luigi Di Maio “l’inizio del suo lavoro mi è sembrato molto saggio, l’alleanza andrà avanti fino al 2023”.
Sul fronte tasse, Renzi promette: “Italia Viva è un partito No Tax. L’aumento selettivo sarebbe una presa per il naso selettiva. Quello che potremo fare per evitare l’aumento delle tasse lo faremo. Abbiamo fatto un governo per mandare a casa Salvini e per non aumentare l’ Iva. Quota 100? Un furto alle nuove generazioni”. Il reddito di cittadinanza, di contro, per Renzi è un errore ma non si può eliminare: “Sarebbe una provocazione per il M5S”. Salvini replica a Gualtieri: “Normale che un ministro parli dei conti del Papeete?”