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Renzi: “Vado all’opposizione e poi passo all’incasso”. Ecco qual è la sua strategia

Lo scontro Renzi-Conte si consuma ormai di ora in ora. Di mattina è Giuseppe Conte a fare la prima mossa: “Se Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Italia viva”, ha detto chiaro e tondo il premier. Questo per far capire che non intende cedere a un rimpasto e niente Conte-ter con la stessa maggioranza. Restano quindi in piedi il voto, un governo istituzionale o la caccia ai responsabili in Parlamento da parte del premier. Poi, nel pomeriggio di ieri, Renzi annuncia l’astensione delle sue ministre, sterilizza il Consiglio dei ministri notturno che dopo un duro confronto soprattutto sull’utilizzo del Mes, approva il Recovery plan, senza appunto il voto di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti.

Doveva essere il momento della verità, ma tutto è rimandato ad oggi. Lo dice lo stesso Renzi, che stamattina dovrebbe fare dimettere le sue ministre e che intanto continua la guerra ai fianchi del premier: “Evidentemente hanno i numeri per andare avanti e se vogliono gli posso anche cedere qualcuno… Me ne andrò all’opposizione“, dichiara. Per l’ex premier lo scenario che si delinea è quello di una conta in Aula: “Penso che Conte sostituirà le ministre di Italia viva e poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia. Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare”.

Poi ancora Renzi aggiunge: “Non sono stato io a decidere la situazione, è stato Conte. Evidentemente ha i numeri parlamentari per andare avanti. Per me non è un problema. È la democrazia parlamentare”. Insomma è ancora una guerra di nervi che più di tutti il Pd sta provando a disinnescare. Mentre Romano Prodi, a Di Martedì su La7, è tranchant: “Renzi mi ricorda Bertinotti, vuole solo rompere”, di pomeriggio si riunisce la squadra di vertice dei dem. L’appello ad un «patto di legislatura» viene rinnovato. Viene escluso l’appoggio del Pd ad un governo di unità nazionale. Nicola Zingaretti è molto esplicito: “Spero che ci si renda conto che con la crisi si entra in un tunnel di cui nessuno conosce l’uscita”.

Se la tensione è alle stelle, sia Renzi che Conte non danno segni di cedimento. Aggiunge anche colore Clemente Mastella, che si dice pronto a “strutturare” un gruppo di parlamentari responsabili. Renzi ironizza, ma non troppo: “Ci sarà un governo Conte-Mastella dei responsabili oppure un governo diverso”. La conferenza stampa di Italia Viva è attesa per le 17.30, a quel punto sarà tutto più chiaro sul futuro del governo. Mentre l’Italia attende risposte certe e immediate.

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