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Qual è la reputazione del governo tra gli italiani? Conte il più apprezzato, gli altri…

Qual è la reputazione online dei ministri italiani? Ad aprile Giuseppe Conte registra una crescita esponenziale, Matteo Salvini resta stabile al secondo posto, mentre Luigi Di Maio risale. Sono questi i risultati dell’Osservatorio permanente di Reputation Science, che ogni mese analizza l’andamento della Web Reputation dei componenti del
Governo. L’analisi prende in esame i canali del Web 1.0 (news e menzioni), quelli del Web 2.0 (blog, social, network) e l’evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l’apporto reputazionale in termini sia quantitativi (volumi) che qualitativi (valori).

Come spiega Andrea Barchiesi, co-founder di Reputation Science: “Nel pieno del tumulto della campagna elettorale la crescita del premier Conte è stata esponenziale. È lui il protagonista di queste settimane e sono in molti ad aver sottolineato la sua metamorfosi da mediatore tra Lega e M5S a leader politico indipendente. Lieve miglioramento per Di Maio, che recupera 4 posizioni ed entra nella top 10. Stabile al secondo posto Salvini
la cui crescita è rallentata dal caso Siri e dagli scontri interni al Governo”.

Un altro mese sulla cresta dell’onda per il premier Conte, vero mattatore della scena politica italiana. La sua reputazione online sale a 133,7 (+24,9) distanziando di oltre 30 punti il vicepremier Salvini. Bene sul fronte interno, dalla gestione del caso Siri – a cui revoca l’incarico da sottosegretario – alla volontà di far costituire il ministero della Difesa parte civile nel processo per la morte di Stefano Cucchi. Bene anche in politica estera

Fa visita all’emiro del Qatar, vola a Pechino per la conferenza sulla Nuova via della seta, è tra i protagonisti dei tavoli di lavoro per la risoluzione della crisi libica e incassa un tweet di apprezzamento dal Presidente Trump.
Sempre più leader indipendente, conferma la sua volontà di chiudere presto con la politica. E piace anche per questo.

Salvini: la sua reputazione tiene, nonostante i battibecchi con Di Maio e le indagini su Sea Watch. “È lui il leader dei sovranisti europei”. A dirlo è Marine Le Pen, alleata del vicepremier in Europa. L’endorsement della
leader di RN, i proclami sulla sicurezza e l’immigrazione, unitamente ad alcuni sondaggi che vedono la Lega primo partito in Italia, garantiscono a Salvini una discreta crescita nel punteggio reputazionale (+4), attestandosi a 101,2.

Questa è però frenata dalle indagini per sequestro in merito al caso Sea Watch 3 e dal testa a testa con l’omologo Di Maio. Terreno di scontro: il 25 aprile, l’autonomia regionale, l’abolizione delle province, le scelte in materia economica, Roma e l’amministrazione Raggi. Molte le difficoltà nella gestione del caso Siri, ex sottosegretario ai Trasporti della Lega indagato per corruzione.

Luigi Di Maio: guadagna quattro posizioni e vince il duello a distanza con Salvini. Finalmente nella top ten, il vicepremier Di Maio è protagonista di un mese positivo: 32,8 il suo punteggio, +6,9. Difende Tria dagli attacchi esterni e nega ogni voce sull’aumento dell’IVA. Rinnova l’invito a dare la cittadinanza italiana a Ramy e promette aiuti alle famiglie da inserire in finanziaria (come il fondo per l’acquisto della prima casa da destinare alle giovani
coppie). A tenere banco sono soprattutto i botta e risposta con Salvini: ‘non è un mistero che lavoriamo più di Salvini’, dirà sibillino all’assemblea del M5S, criticando l’assenteismo del collega di Governo; ‘chi nega il 25 aprile era a Verona con gli antiabortisti’; ‘i campi rom vanno chiusi dal Viminale’. È al fianco di Conte nel pretendere le dimissioni di Siri.

Giovanni Tria: si barcamena tra aumento dell’IVA, crescita del debito e riforma fiscale È stabile la reputazione del ministro dell’Economia, nonostante le stime sui nostri conti e la crescita dello zero virgola del PIL italiano. L’annuncio della riforma fiscale ‘per allentare il peso sui ceti medi’ e dei rimborsi ai risparmiatori danneggiati
dalle crisi bancarie permettono a Tria di rimanere nella top five, assestandosi a 60,7. Molte le critiche sull’aumento dell’IVA (anche se smentite in prima persona) e sulla crescita del debito pubblico.

Enzo Moavero Milanesi: premiata la linea di mediazione adottata in Libia. Si muove bene il Ministro degli Esteri sullo scivoloso terreno libico e per questo guadagna +1,2 punti, chiudendo a 29,2 (perde una posizione ma solo per il balzo in avanti di Di Maio). La posizione di equidistanza rispetto alle parti in causa, sostenuta anche dal premier Conte, è stata accompagnata da continui richiami al dialogo per evitare l’acuirsi della conflittualità. Costanti, inoltre, i tentavi di coinvolgere Francia e UE nella soluzione della crisi. Si è detto preoccupato per la situazione venezuelana, ma sull’argomento la sua posizione e quella del Governo sono ancora timide.

Danilo Toninelli: balzo in avanti per il Ministro delle Infrastrutture che abbandona l’ultima posizione. Quattro posizioni guadagnate e un punteggio di 27,4 (+18) per Danilo Toninelli. Dopo Conte è quello che registra la crescita più alta sul mese precedente. A premiare Toninelli sono però due provvedimenti che han fatto molto discutere nei giorni successivi a questa rilevazione: l’ok ai lavori di ricostruzione del Ponte Morandi di Genova quando ancora però l’antimafia non era intervenuta per bloccare una delle aziende impegnate nei lavori a
causa delle infiltrazioni camorristiche) e l’annuncio del decreto sblocca-cantieri (di cui però Cantone, Presidente dell’autorità nazionale anticorruzione, ha sottolineato i rischi perché ‘presenta norme pericolose’ ). Ha infine riportato l’assicurazione del Ministro Tria che ‘i soldi per sistemare i viadotti della A24 e A25 ci sono’ e firmato l’accordo per far ripartire il porto di Gioia Tauro.

 

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