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Rischio recessione invernale. La Bce: “I tassi devono salire”

Dall’inflazione alla recessione a causa di una contrazione dovuta alla crisi energetica. È quanto potrebbe subire l’economia dell’area euro, nel quarto trimestre del 2022 e nel primo del 2023. A darne la notizia è stata la Banca centrale europea, che nel suo Bollettino economico ha affermato: “L’economia dell’area euro, nel quarto trimestre del 2022 e nel primo del 2023, potrebbe subire una contrazione dovuta alla crisi energetica, all’elevata incertezza, all’indebolimento dell’attività economica mondiale e alle condizioni di finanziamento più restrittive” e con rischi “orientati al ribasso, ma “una eventuale recessione sarebbe relativamente breve e di lieve entità”.

Al contrario, la Bce nota anche “segnali positivi dall’occupazione è aumentata dello 0,3% nel terzo trimestre, e dalla disoccupazione al nuovo minimo storico del 6,5% a ottobre. Le pressioni sui prezzi restano forti in tutti i settori”, hanno affermato gli esperti a Francoforte.

Per l’istituto “i tassi di interesse devono ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine”.

Da marzo il portafoglio dei titoli acquistati negli anni col programma App sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile pari, in media, a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e che verrà poi determinato nel corso del tempo.


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