Si è conclusa tragicamente la vicenda della piccola Melodee B., scomparsa a soli nove anni. Le autorità hanno confermato il ritrovamento dei resti della bambina nello Utah, dopo un’indagine durata mesi e condotta congiuntamente da polizia locale e Fbi. Contestualmente è stata arrestata la madre, Ashlee, accusata di gravi reati legati alla scomparsa della figlia.
Le fasi della scomparsa e le indagini iniziali
La storia è iniziata nel mese di ottobre, quando la madre e la bambina sono state viste per l’ultima volta insieme il 7 ottobre, presso un’agenzia di autonoleggio. Le telecamere di sorveglianza hanno mostrato Melodee con una parrucca, un elemento che gli investigatori ritengono fosse volto a rendere difficile il riconoscimento della bambina durante il successivo viaggio in auto.
Nei giorni successivi, Ashlee ha attraversato diversi stati – tra cui Nebraska, Utah, Arizona, Nevada e Kansas – con la vettura noleggiata, per poi fare ritorno a Lompoc (California) il 10 ottobre. All’arrivo, la bambina non era con lei e la donna non ha denunciato la sparizione né fornito spiegazioni ai vicini.
Il ritardo nella segnalazione è stato determinante: a denunciare la scomparsa non è stata la famiglia, ma un’amministratrice scolastica preoccupata per l’assenza prolungata di Melodee dalla scuola. Solo il 14 ottobre le autorità sono state allertate ufficialmente, complicando le indagini iniziali e permettendo alla madre di muoversi indisturbata per diversi giorni.
Il ritrovamento e le conferme ufficiali
Le ricerche si sono concentrate lungo il percorso seguito dalla madre, grazie all’analisi delle tracce digitali e dei passaggi ai varchi stradali. Il corpo di Melodee è stato infine rinvenuto in una zona remota dello Utah. La conferma del decesso è stata fornita dalle autorità competenti e dalla nonna paterna, che ha espresso il dolore della famiglia alla stampa locale.
L’ultima immagine certa della bambina risale al 9 ottobre, ripresa da una telecamera di sicurezza vicino al confine tra Colorado e Utah, poco distante dal luogo del ritrovamento.
L’arresto della madre e le conseguenze legali
Immediatamente dopo il ritrovamento, la madre è stata arrestata a Lompoc e condotta nel carcere della Contea di Santa Barbara. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza mostrano il momento in cui Ashlee viene portata via in manette. Il giudice ha negato la possibilità di cauzione, ritenendo elevati il rischio di fuga e la gravità del reato.
L’indagine ha visto un intervento coordinato tra la polizia locale e l’Fbi, che ha permesso di ricostruire dettagliatamente le tappe del viaggio della donna incrociando dati telefonici e bancari. Restano ancora aperti interrogativi sul movente e sulla rete di protezione che la madre potrebbe aver avuto nel corso della fuga attraverso diversi stati americani.