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Rave di Modena, Saviano attacca la Meloni: “Siamo in una botte di ferro”

La decisione del governo Meloni di sgomberare l’area dove si stava tenendo un rave party vicino Modena sta scatenando una tempesta politica. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha schierato centinaia di agenti per identificare e far defluire dalla zona centinaia di partecipanti a questo raduno non autorizzato. Un atteggiamento duro e inflessibile che provoca la reazione indignata del giornalista Gad Lerner e dello scrittore Roberto Saviano che su Twitter utilizzano quasi le stesse parole per condannare quanto sta accadendo.

Roberto Saviano e Giorgia Meloni

“Certo che a un governo come il vostro verrà sempre più facile prendersela con il rave party di Modena e con il soccorso in mare delle navi Ong piuttosto che con i vostri amici della Curva Nord di San Siro e con i fascisti radunati a Predappio. Due pesi e due misure”. È questo il cinguettio di Gad Lerner indirizzato al governo Meloni, accusato di strizzare l’occhio ai fascisti.

A stretto giro di posta tocca anche a Roberto Saviano pubblicare un tweet. “Mentre il governo propone di alzare il tetto al contante (che gran favore alle mafie!), il ministro Piantedosi ferma i ‘veri criminali’: imbarcazioni Ong e rave party. Non c’è che dire, siamo in una botte di ferro”, questo il pensiero graffiante dell’autore di Gomorra affidato al social network.

Ma il giudizio durissimo di Saviano sulla Meloni non piace a tutti i suoi follower. “Quindi i rave party dove girano fiumi di droga e ci scappa spesso e volentieri il morto vanno lasciati fare? Li lo spaccio va bene? Non ci viene una bella serie?”, lo bacchetta ad esempio qualcuno utilizzando un tono ironico. “Dopo i governi retti da voi bolscevichi finalmente ne arriva uno che vi ricorda che ci sono delle regole e che l’ordine pubblico è un valore costituzionalmente protetto. Si rassegni e se ne stia nel suo attico marxista di New York”, ci va giù pesante un altro.