Robot e responsabilità, nuove norme in arrivo dall’Unione europea. Nei giorni scorsi, gli eurodeputati hanno approvato a maggioranza una risoluzione per richiedere alla commissione di seguire lo sviluppo della robotica e, in particolare, definire norme per inquadrare il rapporto fra robot e responsabilità: responsabilità civile, responsabilità penale, gestione dati, sicurezza, privacy e, finanche, norme etiche per prevenire i casi di ribellione dei robot, come decenni di letteratura sull’intelligenza artificiale ci hanno insegnato.
Robot e responsabilità. Il caso delle auto senza conducenti
Non sono questioni futuribili ma problemi del nostro presente. Come comportarsi e a quali norme fare appello in caso di incidenti con auto senza conducenti? Come definire la responsabilità civile e penale nel caso ci siano vittime? Gli eurodeputati hanno proposto un regime di assicurazione obbligatoria per questo tipo di auto e un fondo integrativo per garantire il risarcimento alle vittime.
Verso il riconoscimento di status giuridico
La riflessione su robot e responsabilità, sostengono gli eurodeputati, dovrà portare, nel tempo, al riconoscimento di uno specifico status giuridico dei robot che permetta di chiarire in che misura il robot è responsabile in caso di danni. I robot, grazie a un’intelligenza artificiale sempre più sofisticata, possono già assumere decisioni autonome, capaci di innescare azioni e reazioni. Come comportarsi, allora, in caso di macchine inefficienti, “impazzite” o, peggio, volontariamente “ribelli”? Si tratta di un tema classico della letteratura di fantascienza ma che sembra diventare per noi sempre più vicino. Anche per questo, sostengono dall’Europarlamento, è necessario capire come individuare la responsabilità in capo ai robot. Ci sono poi le questioni relative alla gestione dei dati, alla gestione delle immense quantità di informazioni che i robot utilizzano e che richiamano, pertanto, problemi di privacy e sicurezza. Alla luce di tutte queste implicazioni su robot e responsabilità, i deputati europei intendono definire un codice di condotta volontario che progettisti e ricercatori dovranno sottoscrivere, impegnandosi così a rispettare alcune norme legali ed etiche di base, prima fra tutte il rispetto della dignità umana. Tali norme potranno essere utilizzate per definire standard condivisi a livello europeo.