Vai al contenuto

Carabiniere ucciso a Roma, si infittisce il giallo. Spunta una chiamata del pusher al 112

Inizia a farsi più chiara la dinamica dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. La sera del 25 luglio Gabe e Elder, i due ragazzi statunitensi accusati dell’uccisione, sono a Trastevere. Qui incontrano un uomo alto e calvo, che spinge una bicicletta: quell’uomo sarebbe Sergio Brugiatelli, 45 anni. Brugiatelli sarebbe un mediatore e un informatore: attira clienti e li porta dagli spacciatori. “Una presenza – scrive Fiano sul Corriere della Sera– tollerata dalle forze dell’ordine in cambio di qualche informazione“.

Brugiatelli ottiene la fiducia dei due statunitensi e si offre di accompagnarli dai pusher. Elder resta con il suo zaino a garanzia dell’affare e Gabe, che parla qualche parola di italiano, lo segue in un angolo più riparato. L’americano chiede 80 euro di cocaina, ma in cambio riceve della aspirina sbriciolata.

Al momento di concludere l’affare e forse per coprire la truffa, ai due pusher (un uomo con un cappello nero e un nordafricano) si affiancano altre 6-7 persone che inscenano una finta lite. È un trucco per mettere fretta all’acquirente, prendere i soldi e farlo fuggire senza controllare la merce. Solo che l’americano trascina via impaurito anche l’amico e si porta dietro lo zaino di Brugiatelli in cui ci sono documenti e il telefono. A quel punto, l’uomo si fa prestare un cellulare e chiama i due americani.

Ai due ragazzi dice di voler indietro il borsello, Elder e Gabe rivogliono i soldi e 1 grammo di cocaina. Quando si presentano all’incontro, però, trovano Cerciello e Varriale. A questo punto c’è  un altro tassello che aiuta a fare chiarezza. Brugiatelli chiama il 112, proponendo ai carabinieri di farsi trovare al posto suo al momento della restituzione. All’appuntamento, però, si sono presentati Cerciello Rega e il suo collega Varriale, che dopo essersi qualificati sono stati aggrediti. Riproponiamo ora la trascrizione della telefonata.

Brugiatelli: “Mi hanno rubato la borsa, sto in piazza Gioacchino Belli, però questi ragazzi io li chiamo e mi chiedono il riscatto. Io devo fare una denuncia, dentro avevo i documenti, codice fiscale, patente ecc. Se potete veni’ almeno vi do il numero, se loro mi rispondono voi potete rintracciarli. Mi sono anche scappati perché gli sono corso appresso con la bicicletta ma non li ho presi”.

112: “Ma come sono scappati, motorino o a piedi?”

Brugiatelli: “No, a piedi”

112: “Quindi lei li chiama e loro chiedono i soldi?”

Brugiatelli: “Sì, sennò non me ridanno la borsa coi documenti dentro. Io sto a piazza Belli, sto con una bicicletta grigia, mi vedete, sto in pantaloncini blu, scarpe bianche, bicicletta grigia. Almeno vi do il numero, provo a chiamarli e dico: ‘Vi do i soldi, ridatemi la borsa’”.

112: “Ok, attenda lì stiamo arrivando, arrivederci”.

I due – ha raccontato poi Varriale – al momento dell’incontro con i due ragazzi statunitensi si sono qualificati subito, ma Elder e Gabe, forse spaventati e sotto effetto di alcol e droga, si lasciano prendere dal panico: nasce una colluttazione, Elder estrae il coltello e colpisce Cerciello con 8 fendenti, uccidendolo.

 

Ti potrebbe interessare anche: Carabiniere ucciso a Roma, diffusa foto choc: in caserma l’americano è stato bendato