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Rushdie, parla l’attentatore: “Ecco perché l’ho colpito”

“Ha attaccato l’islam, non è una brava persona. Non mi piace quell’uomo, ha attaccato le credenze degli islamici, il loro sistema di valori”. Le dichiarazioni scioccanti di Hadi Matar, l’uomo che ha aggredito lo scrittore Salman Rushdie mentre stava per tenere una lettura nello stato di New York, rilasciate in esclusiva al Washington Post.

Matar ha inoltre affermato di “rispettare l’ayatollah, credo sia una grande persona”, il capo politico e spirituale dell’Iran, Ali Khamenei, ma di non essere mai stato in contatto con i pasdaran.

Il tentato omicida ha anche aggiunto di aver tratto ispirazione per l’attentato guardando gli interventi di Rushdie su YouTube. Lo scrittore, sul quale pesa una condanna a morte, la fatwa, lanciata dall’ayatollah Khomeyni a fine anni ’80 in seguito alla pubblicazione del libro fantascientifico e satirico “Versi Satanici”, aveva anche una taglia di circa tre milioni di dollari nel caso in cui fosse stato ucciso. Taglia che viene periodicamente rimpinguata dai gruppi islamici di matrice iraniana.

Raggiunto da 15 coltellate al collo e sul viso, lo scrittore di origini indiane è uscito velocemente dalla prognosi riservata dopo ore di delicati interventi e andrà incontro, ora, a una lunga riabilitazione.