
Un messaggio forte dall’interno dell’Arma dopo le polemiche
La recente tragedia di Castel d’Azzano, dove tre carabinieri hanno perso la vita in servizio, ha acceso un acceso dibattito pubblico. Tra le varie reazioni, spiccano le parole dell’europarlamentare Ilaria Salis di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha denunciato una presunta “campagna d’odio” orchestrata da media e forze politiche di destra. In risposta a queste affermazioni, un carabiniere ha scelto di intervenire direttamente, dando voce a un sentimento diffuso tra le forze dell’ordine.
La lettera aperta di Gregorio Cortese: una testimonianza di dedizione e sacrificio
Gregorio Cortese, carabiniere in servizio, ha pubblicato su Facebook una lettera aperta che ha rapidamente raccolto un vasto consenso. Nel testo, Cortese ripercorre la sua lunga carriera iniziata nel 1976, evidenziando i numerosi sacrifici personali e professionali affrontati, tra cui la perdita di colleghi e momenti familiari importanti.
Il carabiniere sottolinea il senso del dovere e il coraggio richiesti dal ruolo, ricordando i rischi corsi quotidianamente e la dedizione necessaria per portare conforto a chi ne ha bisogno, spesso a discapito della propria serenità emotiva.

Un appello al rispetto e alla dignità delle forze dell’ordine
Nella lettera, Cortese si rivolge direttamente a Ilaria Salis, chiedendo rispetto per i colleghi morti e feriti nella tragedia di Castel d’Azzano. Ricorda con forza come abbia spesso rischiato la vita per salvare sconosciuti, mentre altri si allontanavano dal pericolo.
La conclusione della lettera è un chiaro monito: “Tutti i suoi soldi non potranno mai comprare un centesimo della nostra dignità. Il tempo sarà galantuomo“. Il messaggio, firmato con i dati identificativi del carabiniere, ha suscitato ampio riconoscimento tra cittadini e colleghi.
Impatto e reazioni al messaggio di Cortese
Il testo di Gregorio Cortese ha avuto una vasta eco sui social network, raccogliendo solidarietà e supporto. La vicenda ha riacceso il dibattito sul ruolo e le difficoltà delle forze dell’ordine in Italia, evidenziando il bisogno di riconoscimento per il lavoro svolto, spesso a rischio della propria vita.
Secondo dati ufficiali del Ministero dell’Interno, negli ultimi dieci anni sono stati numerosi gli agenti feriti o deceduti in servizio, a testimonianza dei pericoli quotidiani affrontati. La lettera di Cortese è divenuta un simbolo dell’orgoglio professionale e della richiesta di rispetto verso chi opera per la sicurezza collettiva.

La tragedia di Castel d’Azzano nel contesto nazionale
La perdita dei tre carabinieri rappresenta un episodio drammatico che si aggiunge a una lista già lunga di sacrifici delle forze dell’ordine italiane. Questo evento ha portato nuovamente all’attenzione pubblica le sfide e i rischi del servizio di polizia, sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo tra istituzioni, media e società civile.