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Dimartedì, Floris avverte Sallusti: “In Russia ad intervistare Putin? Problema è tornare”

Alessandro Sallusti protagonista dell’ultima puntata di Dimartedì. Il direttore di Libero si cimenta in un interminabile battibecco con Alessandro Di Battista. L’ex esponente del M5S attacca il Corriere della Sera per aver pubblicato la lista dei presunti putiniani d’Italia. Sallusti naturalmente lo contesta duramente. Poi, il giornalista dichiara che sarebbe disposto ad andare anche a piedi in Russia per intervistare Vladimir Putin. Ma il conduttore Giovanni Floris lo avverte del pericolo.

Alessandro Sallusti a Dimartedì

“Tu sei stato protagonista di uno scontro duro con i rappresentanti della propaganda russa durante la trasmissione di domenica scorsa di Massimo Giletti. Che impressione hai dello stesso problema visto dall’altra parte? Loro dicono che siamo noi quelli che hanno la testa nella propaganda”, domanda Floris al suo ospite. “Loro dicono che siamo noi, però loro possono venire qui a dirlo a milioni di italiani anche attraverso questa rete televisiva”, replica Alessandro Sallusti.

“I nostri giornali danno ampio risalto alle opinioni dell’ambasciatore russo. – prosegue il direttore di Libero – In Russia noi non possiamo andare a dire la nostra opinione. Quindi è una partita truccata. E guarda che io andrei in Russia a piedi, a cavallo, in bicicletta, a intervistare Putin. O a confrontarmi per ore se fosse possibile (con altri esponenti politici russi, ndr)”, ammette Sallusti. “Il problema è tornare”, ironizza il conduttore suscitando l’applauso divertito dello studio di Dimartedì.

“Ma soprattutto, quello che io ho contestato l’altra sera non era il fatto di dare voce a qualcuno che la pensa diversamente da noi. Ho contestato la scelta di dare voce per due ore alla propaganda che è una cosa diversa. La propaganda è la negazione della libertà di informazione. Perché è a pagamento e non segue nessuna logica di un dibattito”, conclude Sallusti.

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