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“Salvatelo! Aiutateci!”. Le urla dalla spiaggia e il dramma davanti agli amici: morte dolorosissima. Il papà eccezionale

Quella che sembrava una mattina qualunque si è trasformata in un incubo che nessuno dimenticherà. In pochi istanti, la normalità ha lasciato spazio al terrore, e nemmeno l’arrivo immediato dei soccorsi ha potuto ribaltare l’esito della tragedia. Le autorità, giunte sul posto, hanno blindato l’area e avviato un’indagine serrata per ricostruire ogni dettaglio di quanto accaduto.

La scena dell’incidente, sotto gli occhi increduli di testimoni e amici della vittima, ha mostrato la brutalità inarrestabile che certi predatori sanno sprigionare in un lampo. Bastano pochi secondi perché la natura si trasformi in una forza letale. Per precauzione, diverse spiagge sono state immediatamente interdette al pubblico: un segnale forte di quanto il rischio sia ancora presente e reale.

L’uomo stava cavalcando le onde da una mezz’ora, quando la sua giornata di surf si è trasformata in un incubo. A pochi metri dalla riva, quello che si sospetta fosse un grande squalo lo ha aggredito con una violenza improvvisa, inghiottendolo tra le onde sotto lo sguardo attonito degli altri surfisti.

Il dramma si è consumato in pochi istanti: un attimo prima la tavola tagliava l’acqua, l’attimo dopo il mare lo aveva inghiottito. La polizia del Nuovo Galles del Sud ha confermato che la vittima si trovava a circa 100 metri dalla spiaggia di Dee Why, a nord di Sydney, quando è stata trascinata sotto e non è più riemersa.

La vittima è stata identificata come Mercury Psillakis, 57 anni, padre di una bambina e surfista di lunga esperienza. Un uomo che conosceva bene il mare, ma che non ha avuto scampo contro la furia del predatore. Quando il suo corpo è stato recuperato, la scena era straziante: presentava mutilazioni gravissime, con diversi arti mancanti.

«Sia lui che la tavola sono scomparsi sott’acqua all’improvviso», ha raccontato l’ispettore Stuart Thomson, confermando la drammaticità dell’attacco. I soccorritori hanno fatto il possibile, intervenendo con rapidità e riportandolo a riva, ma per Psillakis non c’è stato nulla da fare: la morte è sopraggiunta poco dopo, davanti agli occhi sgomenti di amici e bagnanti.

Le autorità hanno disposto la chiusura immediata delle spiagge tra Manly e Narrabeen, un tratto di costa solitamente affollato, trasformato ora in una zona interdetta. La morte di Mercury Psillakis segna il quarto attacco fatale di squalo registrato in Australia dall’inizio del 2025, una cifra che sta generando crescente preoccupazione tra residenti e turisti proprio mentre si avvicina la stagione più frequentata dai bagnanti.

Le indagini non si fermano: biologhi marini e polizia locale lavorano per identificare la specie responsabile dell’assalto e valutare nuove misure di prevenzione, nel tentativo di ridurre i rischi in mare aperto.

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