Dopo la sentenza del Tar di Firenze che ha bocciato l’ordinanza sulle zone rosse, Matteo Salvini alza il tiro e va allo scontro diretto con i magistrati che esprimono valutazioni negative sui suoi provvedimenti.
Decisamente contrariato dalle sentenze, Salvini ha dato mandato ai suoi uffici di “tracciare” le uscite pubbliche dei magistrati firmatari delle sentenze, i loro rapporti di “vicinanza e collaborazione con chi difende gli immigrati contro il Viminale”.Uno scontro che si sta trascinando da giorni, quello con la magistratura, e che era stato acceso dalle dichiarazioni del ministro Giulia Bongiorno, che aveva parlato della necessità di un test attitudinale per le toghe: “Ci vuole anche una verifica psicoattitudinale: non può diventare giudice solo chi è più bravo degli altri a imparare a memoria i codici e la giurisprudenza, sono indispensabili anche doti caratteriali di equilibrio e buon senso”.
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