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“Fai sbarcare i minori”. Processo Open Arms, le lettere di Conte che inchiodano Salvini

Oggi, 9 dicembre, Matteo Salvini è a Palermo per l’udienza preliminare in cui il gip Lorenzo Jannelli dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal procuratore capo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Geri Ferrara. L’allora ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona aggravato e rifiuto di atti d’ufficio per aver tenuto i 107 migranti salvati dalla Ong spagnola Open Arms al largo di Lampedusa, per sei giorni. Per ben due volte, fra il 14 e il 16 agosto 2019, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiese a Matteo Salvini di fare sbarcare i 27 minori non accompagnati della “Open Arms”. Perché la situazione a bordo era diventata insostenibile. Quelle due lettere ora fanno parte dell’atto d’accusa della procura di Palermo contro Salvini.

Per l’accusa, quelle due lettere di Conte smentiscono in pieno la linea difensiva dell’imputato Salvini che ha sempre parlato di una decisione collegiale sul respingimento della Open Arms. Nella lettera del 14 agosto 2019, “il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte invitava ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza ai minori presenti sull’imbarcazione”. Così scriveva già il tribunale dei ministri di Palermo nella memoria inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Salvini “respingeva ogni responsabilità al riguardo – ricostruisce il tribunale – evidenziando che i minori a bordo della nave spagnola dovevano ritenersi soggetti alla giurisdizione dello Stato di bandiera anche con riferimento alla tutela dei loro diritti umani”.

Stessa risposta il ministro dell’Interno diede al presidente del Tribunale dei minori di Palermo. Risposta ritenuta insoddisfacente. Tanto che il 16, il tribunale aprì i procedimenti per attivare le tutele dei minori non accompagnati. Quello stesso giorno, ricorda ancora il tribunale dei ministri, “il presidente del Consiglio rispondeva alla missiva di Matteo Salvini ribadendo con forza la necessità di autorizzare lo sbarco immediato dei minori presenti a bordo della Open Arms, anche alla luce della presenza della nave al limite delle acque territoriali (in effetti vi aveva già fatto ingresso) e potendo, dunque, configurare l’eventuale rifiuto un’ipotesi di illegittimo respingimento”.

In quella note, Conte “aggiungeva di aver ricevuto conferma dalla Commissione europea della disponibilità di una pluralità di Stati a condividere gli oneri dell’ospitalità dei migranti della Open Arms, indipendentemente dalla loro età”. Il presidente del Consiglio “invitava dunque il ministro dell’Interno – conclude il tribunale dei ministri – ad attivare le procedure, già attivate in altri casi consimili, finalizzate a rendere operativa la redistribuzione”.

Come evidenzia Repubblica, questa seconda lettera sbloccò lo sbarco dei minori non accompagnati, il 18 agosto. Intanto, la procura di Agrigento ordinava un’ispezione della nave, “nel corso della quale si constatava il sopraffollamento e le scarse condizioni in cui versavano i migranti”. Il 20 agosto, a bordo arrivò il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, che dispose il sequestro preventivo in via d’urgenza della Open Arms, e i migranti vennero fatti sbarcare.

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