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L’arte alla corte di Salvini: il leader del Carroccio in 7 opere, un fenomeno nuovo e dai mille risvolti

Matteo Salvini con addosso la tonaca, il crocifisso in mano, in versione prete. Poi bacia Luigi Di Maio, a due passi dal Parlamento. E si aggira per le spiagge, vendendo occhiali e teli da mare. No, tranquilli. Il leader del Carroccio non è improvvisamente impazzito. Anche se, in preda a uno slancio di entusiasmo, corre felice mano nella mano con Virginia Raggi e il collega vicepresidente del Consiglio. I siparietti appena descritti sono infatti sì realmente andati in scena, ma soltanto sui muri: i grandi nomi della street art internazionale, da Tvboy a Beast passando per Ex-Voto e Sirante, scelgono sempre più spesso il numero uno della Lega come protagonista delle loro opere, l’ennesimo sintomo di un’ascesa ormai davvero inarrestabile.

Il faccione con barba e baffi di Salvini, prima di apparire sulla copertina di Time, era stato così al centro di sette diversi disegni nelle varie città italiane. Roma, Milano, Messina: un record. Come racconta l’Huffington Post, nessuno era mai stato come lui. Il premier Conte, per dire, si è guadagnato soltanto un muro, nonostante gli impegni. Matteo, invece, si è trasformato gradualmente in icona pop: parodie, provocazioni, attacchi frontali. Lo stile deciso e provocatorio del leghista ha portato alla rinascita di una forma artistica dai connotati fortemente irriverenti. “Ha ispirato una nuova corrente di street artist che parlano di politica” ha spiegato uno degli autori, Tvboy.Immagini che vengono poi rimosse, coperte, come spesso accade in questi casi tra le proteste degli artisti. Ma che nel frattempo diventano virali sui social. Lui, il diretto interessato, era parso non gradire: “Verso questi idioti provo solo molta pena” scriveva Salvini dopo la comparsa di un poster che lo ritraeva vestito da Hitler. In realtà, però, i giornali scrivono di un Matteo divertito e forse un filino compiaciuto della sua notorietà. Non a caso, le immagini provocatorie vengono utilizzate anche da chi nel re del Carroccio vede un leader da seguire. Il perché dell’onnipresenza sui muri del vicepresidente del Consiglio? “Quando parli tanto, capita che in tanti parlino di te – teorizza – Beast – Forse però anche per mancanza di alternative. Lo scenario politico è piuttosto scarno di personalità. E oggi se non ti occupi di Salvini di chi ti occupi, di Rocco Casalino?”.