In parallelo al governo, impegnato a tenere d’occhio quotidianamente la curva dei contagi per organizzare la ripresa, c’è un altro modo, alternativo, che controlla, ragiona, programma, annuncia. Quello della destra sovranista, entrata a sua volta in una Fase 2 coincisa con le riaperture e ora pronta a sfidare in maniera diversa Giuseppe Conte, il nemico da abbattere: i sondaggi hanno dimostrato che durante il lockdown la strategia mediatica dei due leader, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ha pagato poco e niente, mentre Palazzo Chigi accresceva il proprio consenso. Tempo, allora, di approfittare della ritrovata libertà per cambiare drasticamente.
A mostrare il volto più duro della rabbia contro il governo Conte saranno, nel frattempo, i movimenti di più selvaggia natura, non legati direttamente a partiti e per questo più liberi di osare maggiormente. Lo hanno fatto i gilet arancioni del generale Pappalardo, scesi in strada senza mascherine e senza distanziamenti per gridare un po’ di tutto, dall’odio verso il governo alla voglia di tornare alla lira. Il 6 giugno sarà invece la volta degli ultras di tutta Italia, fianco a fianco contro “chi ha distrutto l’Italia”.
Appuntamenti in sequenza, dai toni e dalle modalità ben diverse, con il comune obiettivo di alzare la tensione contro i palazzi del potere. Con la Meloni e Salvini a prendere le debite distanze da manifestazioni alle quali, in realtà, guardano con interesse e soddisfazione. Loro, i due leader sovranisti, nel frattempo tenteranno di egemonizzare la ricorrenza del 2 giugno, con tanto di fiori di un Altare della Patria spogliato di ogni profondo significato per trasformarsi a sua volta in teatro di propaganda politica. Lasciando alla destra più cattiva, per ora, strade e piazze da far crescere cattive e selvagge, prima di tornare ad arringarle dai palchi di tutta Italia.Gli infermieri italiani denunciano il complottista Stefano Montanari