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Addio Giggino: pronto il Salvisconi. Patto segreto per riportare B. al governo

Silvio Berlusconi torna in prima pagina. Un segnale positivo per lui, che dopo un periodo di penombra sembra tornato in partita, addirittura pronto a tornare al governo. Un’operazione tecnicamente complessa, ma la cui probabilità aumenta in modo proporzionale alle difficoltà incontrate dalla maggioranza sui vari fronti aperti: lo scontro con l’Europa e il rischio di una procedura di infrazione miliardaria, la sfiducia dei mercati (crollo di Btp e azioni), la rivolta delle associazioni di categoria contro la manovra, i flop dei ministri (vedi Toninelli e ponte di Genova), le scintille tra Lega e M5s…

E così dopo il mai realizzatosi “Renzusconi”, slogan utilizzato soprattutto dai grillini per screditare l’azione di governo di Renzi, ecco per la galassia antiberlusconiana un altro incubo, stavolta ancor più grave: il “Salvisconi”. Uno scenario in cui il leader della Lega “tradisce” Di Maio e ritorna allo schema classico del centrodestra, con una maggioranza parlamentare che il Cavaliere è sicuro di poter trovare reclutando alla Camera una cinquantina di voti “responsabili” tra delusi M5s e centristi.

Chi ha avuto modo di parlare con Berlusconi lo definisce “carico” e con un cronoprogramma preciso in mente. Gli ultimi sondaggi che danno quasi al 50% il centrodestra galvanizzano poi l’ex premier convinto che la crisi di governo sia imminente. Nei colloqui ha trovato Salvini “stanco e con la pazienza agli sgoccioli”, ma finora l’opera di convincimento del segretario del Carroccio non è riuscita.

Per Salvini si tratta di un piano B (è il caso di dirlo) che al momento non prende in considerazione, come ribadisce in modo netto in un’intervista all’AdnKronos, ma si sa che anche questo fa parte della strategia: “Ho un impegno preso con l’Italia, gli italiani e i Cinque Stelle, e quell’impegno mantengo, a prescindere da vittorie, sconfitte o sondaggi”, anche se la Lega nei prossimi test elettorali dovesse superare il 40% “terrò fede al mio impegno e non ci saranno rimpasti: la squadra resta quella, non cambio idea”.

Di Maio poi ha lanciato un avvertimento in questo senso a Salvini, stia lontano da Berlusconi, “se dovessero tornare con lui non avranno più questo consenso perché fa parte del vecchio sistema”. L’asse pentaleghista, tra mille problemi, per ora regge. Berlusconi però confida nella debolezza dell’alleanza e negli effetti della legge di bilancio. Nell’incontro al Quirinale ha fatto sapere al presidente Mattarella di essere pronto a prendere le redini del governo con Salvini, senza ricevere però una risposta dal capo dello Stato, sapendo però che l’ipotesi che il presidente della Repubblica accetti un voto anticipato sono molto scarse.

Ma la manovra di Berlusconi per far tornare il centrodestra al governo, avrebbe detto, “è buona per fronteggiare qualsiasi scenario”. Si parla di contatti già avviati con gli ex M5s al Misto. Poi si punta ai grillini meno irregimentati e alla loro scarsa voglia di congedarsi anzitempo dal Parlamento rinunciando a soldi e poltrona. Il progetto non è semplice ma Berlusconi è convinto sia solo questione di tempo…

 

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