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Salvini studia da dittatore: “Io a processo? Con me verrà processato il popolo italiano”

Matteo Salvini interviene sul caso Gregoretti e lancia dal palco un invito chiaro: “Io lo dico oggi a quei senatori che dovranno scegliere se mandarmi a processo o no: mandatemi a processo, mandatemi a processo”. E poi aggiunge quella che a molti è suonata come una vera frase choc, sintomo di tutto il totalitarismo di cui il leader della Lega è rappresentate: “Mandatemi a processo perché con me verrà processato il popolo italiano”. E poi: “Ve lo chiedo formalmente, mandatemi a processo”, ha ribadito, aggiungendo poi: “Chi mi ritiene un criminale mi mandi a processo ma trovi anche un tribunale bello grande perché con me ci saranno milioni di uomini e donne liberi di questo Paese”.

E ancora: “Se devo andare a processo e in galera per aver difeso un’idea ci vado a testa alta” ha proseguito ancora Salvini. “Spero solo non mi portino al carcere di Reggio perché è indegno” ha aggiunto ancora il segretario della Lega. “In un paese normale il giudice mi offrirebbe caffè. In un qualsiasi paese del mondo il giudice avrebbe chiuso il fascicolo, dandomi una pacca sulla spalla e offrendomi un caffè per avere difeso il proprio Paese.  Spero di trovarmi davanti ad un giudice e dire di avere bloccato una barca in attesa che cinque Paesi e i Vescovi si facessero carico” ha concluso.

Da Ministro dell’Interno Salvini impedì di sbarcare all’imbarcazione della Guardia Costiera piena di migranti raccolti in mare: è dunque accusato di sequestro di persona. Sul caso è chiamato a esprimersi il Senato che darà il proprio parere il prossimo 20 gennaio. Un voto su cui i vari schieramenti politici si sono divisi tra chi parla di una persecuzione e chi di semplici accertamenti della magistratura. “Quello della Gregoretti fu un atto di propaganda. Quindi non c’entra niente con il caso Diciotti e bisogna far valutare quell’atto dagli inquirenti”, ha dichiarato Di Maio.

“Noi non abbiamo alcuna volontà persecutoria a prescindere rispetto a Salvini, perché gli avversari si sconfiggono con la politica e non con le manette”, ha commentato invece il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti. Ma la battaglia è tutta aperta. E quelle frasi di Salvini, al di là della questione giudiziaria in sé, vanno condannate. Sono gravissime. Lui non è il popolo italiano.

 

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