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Di Maio lascia il M5S, Salvini: “Se rimane al governo è un problema”

Nelle ultime ore le cronache politiche italiane non fanno che parlare dell’addio al M5S da parte di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri ha ufficializzato la sua decisione nel corso di una affollata conferenza stampa. Con lui abbandonano il Movimento almeno una sessantina di parlamentari con l’intenzione di dare vita ad un nuovo gruppo che sostenga senza se e senza ma l’azione del premier Mario Draghi. Anche Matteo Salvini commenta quanto sta accadendo. E il leader della Lega non fa certo sconti a Di Maio.

Salvini attacca Di Maio

“A differenza di altri, la Lega non è ossessionata dalle poltrone e non chiederà mezzo posto in più. – rassicura Salvini commentando la mossa di Di Maio – Ci preme l’approvazione di decreti urgenti come quelli su energia, carburanti e siccità. Io sono preoccupato per situazione economica non per le beghe nei 5 stelle. – ci tiene a sottolineare – Ma se qualcuno rimane nel governo senza rappresentare nessuno, un problema ci sarà. Nel senso, a nome di chi va in giro per il mondo il ministro degli Esteri? Non ho capito chi rappresenta chi”, attacca il leader leghista.

“Lasciamo il Movimento 5 Stelle che da domani non sarà più la prima forza politica del Parlamento”, dichiara Luigi Di Maio in conferenza stampa. Per lui si tratta di una “scelta sofferta ma che pone fine alle ambiguità”. Poi rassicura sul fatto che nel suo nuovo movimento politico “non ci sarà spazio per odio, populismi, sovranismi, personalismi, superficialità”. Insomma, l’ex pentastellato lancia quella che definisce una “operazione verità”.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 21-06-2022 Roma, Italia Politica Crisi M5S Nella foto: il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio annuncia la costituzione di nuovi gruppi parlamentari in seguito alla crisi del movimento 5stelle

Durante il suo accorato discorso Di Maio promette che lui e i suoi sosterranno il governo Draghi “con lealtà e impegno”. E rassicura sul fatto che quello che sta nascendo non sarà un “partito personale” ma una “forza politica matura che deve sapere aprirsi al confronto e al dialogo. Da oggi inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l’Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro”, conclude.

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