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Salvini provoca la sinistra: “Sono passati da Berlinguer a Carola”

Matteo Salvini ce l’ha ancora con Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3 sbarcata a Lampedusa dove è stata prima arrestata e poi rilasciata. Il ministro degli Interni è tornato ad attaccarla proprio nello stesso giorno in cui un altro ministro leghista, Gian Marco Centinaio, ha criticato duramente un parroco del pavese, che aveva annunciato l’intenzione di dedicare una messa alla giovane comandante tedesca: Centinaio ha definito l’iniziativa “una pagliacciata”.

Dopo la deposizione della corona al monumento ai Caduti in Sant’Ambrogio in occasione del centenario, Salvini ha parlato con i cronisti di immigrazione: “A me interessano i risultati concreti, meno 85% di sbarchi, 2 miliardi risparmiati con cui assumiamo forze dell’ordine, risultati nella lotta all’antimafia e sequestri di cocaina per quasi 1 tonnellata negli ultimi giorni”. Poi la stilettata: “Le ong sono una parte minima di quello che accade in Italia, ma siccome abbiamo ottenuto buoni risultati vorremmo continuare ad averne. Senza novelle eroine… mi spiace per la sinistra, che è passata da Berlinguer a Carola Rackete. Vabbè, è una parabola curiosa”. Dal canto suo Carola Rackete, dopo aver sfidato a Lampedusa la politica dei ‘porto chiusi’, ha ripetuto che rifarebbe tutto, sebbene abbia subito insulti di ogni tipo, e sebbene sia stata prima arrestata dalle forze dell’ordine e poi rimessa in libertà, dopo essere stata per giorni costretta ai domiciliari. Lo ha spiegato in un’intervista al settimanale L’Obs: “Non facciamo che applicare le leggi marittime: in mare, ogni persona in pericolo ha diritto ad essere soccorsa e ricondotta verso il porto più sicuro. È soltanto il diritto. Il decreto Salvini entra in contraddizione con questa legge. Se fosse da rifare, lo rifarei”.  “Non solo l’Ue sta a guardare ma sostiene i guardacoste libici. È un dramma. Non ho parole per questo”. Per questo invoca una “soluzione europea”. “Non possiamo, per ogni nave, metterci a discutere per settimane…tutti devono farsi carico delle loro responsabilità. Tutti i Paesi europei devono accogliere i migranti. Il fatto che questo carico pesi unicamente sui Paesi del sud è ingiusto”.

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