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Salvini fa il ribelle: “Mi rifiuto di passare un Natale a distanza”

Il leader della Lega Matteo Salvini torna a gettare benzina sul fuoco. Stavolta l’argomento di discussione è il Natale. Invece di pensare a come “salvarlo”, il leader della Lega appoggia la protesta e lancia dichiarazioni che potrebbero essere mal interpretate. Chi non vuole rassegnarsi a un’idea di Natale diversa per quest’anno, data la pandemia in corso, potrebbe quindi trasgredire le regole e compromettere la salute di tutti. Salvini infatti ha recentemente – di nuovo – dichiarato che non vorrebbe assolutamente un Natale passato a distanza nonostante l’emergenza Covid.

Alle festività “manca più di un mese, spero che quello che si sta mettendo in campo serva a regalare qualche sorriso e abbraccio”. Ovviamente, “spero non in un Natale con i cenoni con 20 persone ma di riuscire a vedere mia madre e mio padre, mia sorella e i nipotini. Penso che tanti italiani abbiano questa ambizione ma credo che non sia impossibile. Mi rifiuto di pensare a un Natale a distanza, specie per le persone sole”. Il segretario e numero uno della Lega Matteo Salvini ha detto queste parole durante la trasmissione Mattino Cinque.

Parole, come si diceva, che alle orecchie di qualcuno potrebbero far venire “strane idee”. Ma adesso c’è un altro tema, oltre al Natale, su cui sta battendo Salvini. Giovedì 12 novembre, infatti, a Porta a Porta su Rai Uno, il leader leghista aveva rilanciato il condono tombale: “Se non fai un condono in tempo di guerra non lo fai più: edilizio, fiscale, tombale. C’è bisogno di fare emergere. Fatti salvi gli illeciti penali, tutto quello che è nascosto, perché l’Italia ha bisogno di recuperare questi soldi. Se c’è qualcuno che ha cento euro che non può utilizzare per mille motivi, magari nelle cassette di sicurezza della nonna, gli dici me ne dai 20 e gli altri 80 li rimetti in circolo nell’economia”.

E ancora: “Oltre alla tutela sanitaria serve quella economica, ci sono tante persone a cui il governo ha chiuso il negozio, l’azienda, lo studio e quello che chiediamo è di sospendere tutte le scadenze fiscali da qui a fine anno. Il 30 novembre gli italiani con tutte le difficoltà che stanno vivendo devono fare la dichiarazione dei redditi, il governo almeno la tranquillità economica deve concederla”.

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