Salvini cerca sponde nel mondo della Chiesa, dopo le tante polemiche che in passato lo avevano visto opposto a Papa Bergoglio. E lo fa dialogando con quel cardinal Camillo Ruini, prima segretario e poi per 16 anni presidente dei vescovi italiani, che nei giorni scorsi aveva lanciato segnali di apertura nei suoi confronti, dicendo di condividere l’avversione di certi ambienti cattolici nei confronti del leader della Lega e auspicando la nascita di un dialogo costruttivo tra le due parti.
In un momento così importante, con il sogno di un futuro esecutivo a fortissima trazione leghista che lo veda nel ruolo di premier, Salvini si è lasciato così consigliare dall’ex ministro Fontana, uno dei più accaniti sostenitori della necessità di un ponte tra la Lega e la Chiesa. Ci sarebbe lui, secondo gli ambienti leghisti, dietro la scelta del bacio del rosario, gesto che aveva portato al Capitano notevole consenso e che è stato ripetuto più e più volte, nonostante il puntuale codazzo di polemiche. Poco importa, i risultati elettorali danno al momento ragione ai fautori della svolta cattolica.
favorire l’incontro tra Salvini e Ruini è stato invece probabilmente il vicesegretario leghista Giancarlo Giorgetti, uno degli esponenti del Carroccio meglio visti dal Vaticano. La sua fede sempre in sordina, mai urlata, è infatti particolarmente apprezzata nel mondo porporato. Sull’esito della conversazione tra i due resta il massimo riserbo. Ma di sicuro la Lega ora sente di avere un prezioso alleato nella sua personalissima battaglia.M5S, scoppia il caso Trenta: “Si è tenuta la casa di quando era ministra”