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Alla fine Di Maio ha sbottato. Voce grossa contro Salvini: “Dice stron***e”

Luigi Di Maio torna a mettere nel mirino il leader della Lega, Matteo Salvini. e lo fa alzando la voce e tornando al cao vecchio Vaffa delle origini del Movimento 5 Stelle. Il vicepremier grillino non ha digerito la proposta del ministro degli Interni sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio. E così con un post su Facebook riapre lo scontro con il Carroccio alimentando le tensioni pre-Europee.

“Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate! Ieri ho sentito dire da qualcuno che questo reato lo si vuole abolire. È forse un modo per chiedere il voto ai condannati o per salvare qualche amico governatore da una condanna?”. A questo punto il grillino va direttamente all’attacco e a quanto pare non ha nessuna intenzione di abbassare i toni in vista dell’appuntamento elettorale delle Europee.

“Ora, vedete come vanno le cose? Io dovrei stare zitto davanti a queste affermazioni? Dovrei stare zitto davanti a chi apre ai raccomandati, a chi chiude le porte al merito, a chi favorisce qualcuno solo perchè ha avuto qualcosa in cambio? E poi ci lamentiamo dei cervelli in fuga e dei nostri ragazzi che devono espatriare per cercare un lavoro? Ma per favore… Il colmo è che, se parlo, qualcuno fa la vittima e dice che insultiamo; se non parlo però siamo conniventi. Ma di fronte a questa stupidaggine io non posso tacere. Chi l’ha detto stavolta ha toppato alla grande”.

Poi torna ancora sull’abuso d’ufficio e ribadisce la sua posizione: “È un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero, ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Ma che soluzione è? Il prossimo passo quale sarà? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione? Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate!”.

Insomma i toni della campagna elettorale adesso si accendono e diventano sempre più duri. Gli scenari per il governo diventano sempre più imprevedibili. Salvini da parte sua non molla la presa e ai microfoni di Radio Anch’io afferma: “Bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, fare, liberare. Se per paura che qualcuno rubi blocchiamo tutto e allora mettiamo il cartello ‘affittasi’ ai confini dell’italia e ci offriamo alla prima multinazionale cinese che arriva”. Ma il terreno di scontro tra Lega e 5 Stelle non è solo sull’abuso d’ufficio. Anche sull’Autonomia è alta tensione tra i gialloverdi.

Di Maio affonda il colpo: “Va bene dare l’autonomia alla Lombardia e al Veneto ma non per creare una sanità o una scuola di serie C nelle altre regioni. L’autonomia, fermo restando che si deve fare, per come è scritta è più della Lega Nord che della Lega. Votare per noi significa anche rafforzare alcuni argini ad alcune derive che sono richiami della foresta della vecchia Lega”, ha affermato ai microfoni dell’Aria che tira su La7.

 

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