Vai al contenuto

“Non restiamo zitti”. Baglioni-Salvini, i cantanti rompono il silenzio e dicono la loro sulla velenosa polemica

Difficile immaginare un inizio di Festival più movimentato di così. La prima puntata di Sanremo 2019 non è nemmeno andata in onda eppure la polemica tra il direttore artistico Claudio Baglioni e il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha già incendiato la kermesse, coinvolgendo nel giro di qualche ora anche i cantanti. Ermal Meta, il cantautore albanese nazionalizzato italiano che l’anno scorso ha trionfato in coppia con Fabrizio Moro, ha voluto dire la sua attraverso le pagine de La Stampa.

“Baglioni è un uomo di buon senso e sui migranti ha detto solo cose giuste e condivisibili” ha scritto Meta. Aggiungendo poi: “Attaccarlo, o strumentalizzarlo è un errore madornale. Stanno usando la paura dell’altro, la sventolano come uno spauracchio. La politica sfrutta il tema migranti e lo trasforma in un’arma di distrazione di massa», argomenta l’artista, chiarendo poi che più dei migranti, di gente scappata dalle guerre, si dovrebbero temere «il nepotismo, le mazzette, le infiltrazioni mafiose, i ponti che crollano…”.A sostegno di Baglioni si sono schierati in queste ore altri volti noti dello spettacolo. A partire da Claudio Bisio, che sarà a Sanremo come conduttore al fianco di Virginia Raffaele completando così il trio alla guida del Festival: “Sono d’accordo con Baglioni, la sua è stata una dichiarazione assennata e condivisibile. Si può fare intrattenimento senza essere stupidi e ignorare la realtà”. Dalla parte de direttore artistico anche Renzo Arbore: “In Italia la politica è sempre stata ossessionata dalla volontà di controllo della tv”.La Mannoia ha affidato la sua reazione a un tweet (“Ma che cosa avrebbe detto di così terribile? Mi sembra una considerazione di buon senso. Io non l’ho capito, giudicate voi”), mentre il direttore di Striscia Antonio Ricci, da sempre in polemica con Baglioni, ha commentato così: “Mi dispiace dar ragione a Baglioni anche se per la prima volta nella vita. Però c’è anche un colpo di scena: essendo lui fondamentalmente democristiano, non ha preso posizioni contro un determinato ministro”.

Giù le mani da Claudio Baglioni: la Rai prova a chiudere il caso, il piano per salvare il Festival