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Sardegna, il Cts disse no alla riapertura delle discoteche. Ma Solinas ignorò il parere

Secondo il Comitato Tecnico-Scientifico, le discoteche della Sardegna sarebbero dovute rimanere chiuse a ridosso del Ferragosto 2020. Un parere che, però, non è stato ascoltato: come scrive Repubblica, citando un’email inviata dagli esperti all’assessore della Sanità Mario Nieddu e al direttore generale della Sanità Marcello Tidore già il 6 agosto, il Cts si sarebbe espresso in maniera negativa quando l’ordinanza di riapertura poi firmata dal governatore Solinas era ancora una bozza.

La vicenda è quella sollevata dalla trasmissione Report e che ha spinto la procura ad aprire un’inchiesta per epidemia colposa: durante l’estate, quando la Sardegna era alle prese con un’impennata di casi da Covid-19, la Regione decise di consentire la riapertura delle discoteche per qualche giorno. Il caso esplose su tutti i giornali, fino alla decisione del governo di intervenire per chiuderle nuovamente in tutto il Paese.I giornalisti di Rai3 hanno quindi acceso un faro sul parere del Comitato tecnico scientifico che risulta allegato all’ordinanza di Solinas, denunciando di non averlo potuto consultare. Anche diversi consiglieri regionali di maggioranza e opposizione hanno dichiarato di non averlo mai visto, ma ora iniziano a trapelare i primi dettagli. Il parere vero e proprio, datato 11 agosto stando all’ordinanza, ancora non c’è. Ma la mail consultata da Repubblica , risalente a qualche giorno prima, non sembra lasciare spazio a dubbi: gli scienziati erano contrari.“Stiamo assistendo all’apertura di attività dove addirittura l’assembramento viene ostentato come elemento di richiamo pubblicitario” si legge nella comunicazione degli esperti all’assessorato alla Sanità. Oltre a respingere l’ipotesi di riaprire le sale da ballo, il Cts regionale si diceva fortemente preoccupato per gli assembramenti documentati dalle foto sui social. Soltanto cinque giorni dopo, Solinas avrebbe firmato l’ordinanza poi finita sul tavolo della procura di Cagliari.

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