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Saviano: “Inquietante l’aspetto cialtrone di Salvini con la maglietta di Putin”

Roberto Saviano fa fuori con un solo colpo Vladimir Putin e tutta la destra italiana. Con un occhio di riguardo particolare per il leader della Lega Matteo Salvini. Ospite di Giovanni Floris a Dimartedì, lo scrittore napoletano traccia un profilo totalmente negativo del presidente russo. E accusa Salvini di essere un “cialtrone”.

Roberto Saviano

“C’è una classe dirigente che per anni sosteneva Putin, mentre succedevano queste cose. Noi siamo pieni di dichiarazioni di Salvini, di Meloni, di Berlusconi, in cui viene presentato come un grande statista. Perché? Per superficialità?”, domanda Floris al suo ospite. “È la grande alternativa che la destra sente di avere ideologicamente. – spiega Saviano – Persi i valori di riferimento della destra radicale, questa alleanza che soprattutto Berlusconi inizia ad avere con Putin fa morire la destra conservatrice e liberale in Italia.

Perché l’anima autoritaria della destra italiana nasce con questo patto. Berlusconi guarda verso Putin e lo vede come un punto di riferimento. Un uomo forte, che utilizza mezzi autoritari, che in fondo non sta dietro alle storie di lgbt e arcobaleni. Ricordiamo i meme delle destre che dicevano ‘questo prova a farlo in Russia, così ti arrestano’. Ha metodi sbrigativi. Un uomo che non sta dietro alle mille questioni della democrazia e ai dibattiti del Parlamento”.

Secondo Roberto Saviano, “di Putin piaceva questo, però poi in realtà dietro c’era ben altro. Cioè soldi. Noi non sappiamo quanto nel mondo editoriale in affanno in Italia della destra ci siano i soldi di Putin. Quanto nei movimenti e nelle organizzazioni ci siano i soldi della Russia. Ci sono inchieste in corso che sicuramente porteranno degli elementi. A parte la storia di Savoini, tutto quell’aspetto di Salvini folkloristico, cialtrone, adolescenziale delle magliette con Putin vestito da militare, sono dei messaggi inquietanti. Perché quando lui indossa questa maglietta, non sta indossando la maglietta di un uomo che non si conosce quello che combina nelle sue prigioni”.

“Non è un eroe rivoluzionario che poi scopri con un’inchiesta che ha perseguitato qualcuno. – affonda ancora il colpo Saviano – È già stato accusato di aver avvelenato e ucciso. Quando gli chiedono di Navalny o di Politkovskaya prende in giro. Uccisa il giorno del suo compleanno. Un regalo che qualcuno fa a Putin. Quindi quella maglietta già racconta di un politico legato al crimine organizzato, accusato di incredibili nefandezze”, conclude.

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