Critica, discusso, disertato da alcuni politici e popolato invece da altri, finiti nel mirino dei detrattori. Il Congresso delle Famiglie di Verona è andato agli archivi, accompagnato da proteste e qualche passaggio oltre i limiti del grottesco (qualcuno ha parlato di feti di plastica?). Ma la spaccatura nel governo c’è ancora. I Cinque Stelle si sono tenuti ben lontani dalla manifestazione, non risparmiando toni durissimi contro l’evento. Un attacco che a qualcuno non è andato proprio giù.
Sboarina, criticato per la scelta di aver “prestato” le strutture del Comune al Congresso per le Famiglie, ha poi rincarato la dose nei confronti dell’esponente del Movimento Cinque Stelle: “Il Comune di Verona che ha co-organizzato il congresso è lo stesso che è socio di maggioranza in fiera. Se esistesse il Daspo urbano per le offese arrecate, a Verona Di Maio lo rischierebbe”.
Per Luigi di Maio al Congresso di Verona ci è andata la “destra di sfigati”, che sostiene la “visione della donna sostanzialmente mero angelo del focolare” e che dunque “non rappresenta niente della cultura del M5S. Chi vuole tornare indietro ne risponderà alla storia, neanche agli elettori”.Tutti contro il “metodo Lega”: Di Maio e Conte in guerra aperta con Salvini