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Scanzi, la verità della Asl sul vaccino: “Nessuna irregolarità, procedura corretta”

“Procedura corretta, nessuna irregolarità”. Andrea Scanzi si difende dalle tante polemiche che lo hanno visto protagonista nelle ultime ore per la vaccinazione citando la ricostruzione fatta dall’Asl Toscana Sud-Est e riportata dall’Adnkronos, spiegando: “Dopo le quintalate di merda ricevute, arriva la parola fine anche legale.

Scanzi, la verità della Asl sul vaccino: "Nessuna irregolarità, procedura corretta"

Secondo l’AdnKronos, infatti, non ci sarebbe stata “nessuna irregolarità” nella somministrazione del farmaco anti-Covid al giornalista del Fatto Quotidiano. “Scanzi ha potuto essere vaccinato perchè era stato inserito nella cosiddetta ‘lista dei panchinari’, cioè in un elenco delle persone che l’Azienda sanitaria, in caso di disdette degli aventi diritto, contatta per inoculare le dosi rimaste inutilizzate alla fine delle giornate ed evitare così che vengano gettate via”.

Nessuna “furbizia” dunque da parte di Scanzi, che non avrebbe adottato alcuno stratagemma per ottenere il vaccino: “La Asl Toscana Sud Est ha svolto una verifica interna sulla vicenda che ha sollevato molte polemiche, a partire dai social, ed ha concluso che ‘tutta la procedura si è svolta correttamente’. La verifica è stata fatta dalla direzione generale dell’Azienda sanitaria, guidata da Antonio D’Urso, d’intesa con Evaristo Giglio, il direttore del distretto sanitario di Arezzo e responsabile del centro vaccinale dove Scanzi si è recato”.


“Il modulo per iscriversi nella lista di riserva è stato pubblicato on line dalla Asl Toscana Sud Est sabato scorso, un giorno dopo la vaccinazione di Scanzi. Già nei giorni precedenti, però, era già stata stilata una lista con le segnalazioni dei medici di base da utilizzare in caso di dosi avanzate a fine giornata. Queste segnalazioni sono legate all’appartenenza delle persone da vaccinare a determinate categorie, tra cui quelle dei ‘caregiver’ familiari, nella quale rientrava Scanzi, con due genitori assistiti, uno dei quali anche in base alla legge 104”.

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