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Scanzi liquida Di Maio: “Con lui leader il M5S prende il 2%”

Andrea Scanzi si schiera senza tentennamenti dalla parte di Giuseppe Conte nello scontro interno al M5S. Il giornalista del Fatto Quotidiano, ospite di Lilli Gruber, se la prende con Luigi Di Maio, protagonista a suo dire di un vero e proprio tradimento nei confronti del suo leader nelle trattative per il Quirinale. Scanzi non risparmia critiche anche molto pesanti all’ex capo politico pentastellato.

Andrea Scanzi

“Non ho mai pensato che Di Maio fosse un bibitaro. Non ho mai pensato che fosse stupido. E non lo pensavo neanche quando lo pensavano quasi tutti. Secondo me lui è una persona preparata che ha imparato anche dai suoi errori. – premette Scanzi prima di affondare il colpo – Dall’impeachment a Mattarella all’incontro con i gilet gialli, ne ha fatte tante di sciocchezze. Ma credo che adesso abbia tradito totalmente se stesso. Il Palazzo è riuscito a cambiarlo. Era il leader di una forza politica che doveva aprire la scatoletta di tonno. Oggi, vi do la notizia, Di Maio è il tonno”.

“Se io fossi in lui e vedessi che a farmi i complimenti sono quelli che fino al giorno prima lo ritenevano mezzo scemo, mi preoccuperei. – Scanzi prova ad avvertirlo – Non c’è nobiltà nel fare l’esatto contrario di quello che diceva durante le cabine di regia. Una forma di tradimento clamorosa. Ad oggi lui e Conte sono assolutamente alieni. Non può esistere un M5S con entrambi dentro. Se si parla di numeri, se domani si va a votare, è ovvio che il M5S non prenderà mai più il 30%. Ma se il loro leader è Di Maio il Movimento prende il 2%”, sentenzia il giornalista.

“Di Maio è uno che ha scritto un libro che avranno comprato in 2.000. – ormai Andrea Scanzi è senza freni – Di Maio è uno che sui suoi profili social avrà pochissime interazioni, sono quasi tutti insulti. È uno che se domani va nelle piazze ci vanno dieci persone. Conte in un sondaggio di Dimartedì è stato definito da PagnonCelli, che non credo sia un cretino, il leader più amato dagli italiani tra i politici, eccezion fatta per Draghi. Questo vuol dire che prende il 30%? Ma no, è un miracolo se prende il 10%. Ma se il M5S toglie anche Conte non rimane niente. Quindi l’unica speranza è quella. Di Maio può fare quello che gli pare ragazzi, ma come fa?”, conclude.

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