Vai al contenuto

Scenografie televisive: come si ottengono quei movimenti fluidi della videocamera? Il merito è dei pavimenti

Il patinato mondo della televisione, quello che si riflette in una scatola presente in tutte le case del mondo, nasconde molte professionalità e svariati ruoli che contribuiscono alla forza ed al successo di un format. Con un numero limitato di studi televisivi a disposizione, e un palinsesto di programmi ben più ampio, queste stesse sedi devono essere stravolte e reinventate in tempi rapidi con scenografie che – a seconda del concept – cambiano in maniera più o meno netta. 

I pavimenti ovviamente non fanno eccezione. In questi studi televisivi il transito di innumerevoli persone, oltre che di strumenti del set, si rende necessaria la presenza di una base performante anche dal punto di vista di resistenza, oltre che l’ovvia necessità estetica che di fatto contribuirà all’eventuale affermazione del programma stesso. 

I palcoscenici televisivi e cinematografici sono unici in quanto i pavimenti devono essere abbastanza duri e resistenti alle ammaccature, quindi il peso e l’uso costante di set, attrezzature, scale, piattaforme elevatrici, alzate del pubblico e pubblico, tralicci di illuminazione e le classiche pavimentazioni in piastrelle o parquet non fanno a questo caso, anzi si rischia di far affondare il fissaggio del pavimento. Le basi delle scenografie devono essere lisce in modo che le ruote di un piedistallo della videocamera scivolino o si spostino senza intoppi senza urti, ammaccature e vibrazioni che potrebbero far tremare l’obiettivo della videocamera. I “carrelli” o i “piedistalli” delle telecamere negli studi televisivi e di produzione necessitano di pavimenti senza giunzioni e super piatti semplicemente perché le telecamere devono seguire senza problemi durante la registrazione o le riprese. Hanno anche bisogno di un valore acustico per mitigare la trasmissione del suono in quella che dovrebbe essere una scatola tranquilla.

Sempre più scenografi scelgono quindi di utilizzare i pavimenti in resina, sviluppati nello spessore, nel colore e nelle finiture specificamente per l’uso in studi televisivi di livello mondiale. Il design resistente e la superficie a bassa riflessione leggermente strutturata completano perfettamente l’ambiente dello studio e le telecamere. Ideali per lavorare con l’illuminazione professionale, sono stati adottati anche per installazioni permanenti, tuttavia esso fornisce un’eccellente stabilità dimensionale, consentendo al pavimento di essere facilmente posato e arrotolato per il trasporto o lo stoccaggio. È il caso dei materiali di Gobbetto, che sono già stati ampiamente scelti e collaudati nei maggiori studi televisivi italiani, negli anni. 

Le caratteristiche che rendono questa scelta la più adatta, sia per installazioni permanenti che ad uso del singolo format, sono:

  • Finitura a bassa riflessione;
  • Superficie leggermente strutturata;
  • Design durevole.

Il pavimento in resina è disponibile con una vasta gamma di colori, in finitura opaca o lucida e può essere auto-installato, anche se si consiglia sempre di ricorrere ad un team professionista, a tal proposito ricordiamo che Gobbetto offre anche corsi di formazione di posa basa e per applicatori professionisti. 

Ogni nuovo set di studio televisivo e/o cinematografico può potenzialmente richiedere la riverniciatura del pavimento, quindi il massetto deve essere in grado di resistere a questa costante applicazione e rimozione del materiale. A tal fine è opportuno applicare una resina di buona resistenza chimica, perché la qualità del mezzo è sempre garanzia di tre quarti del risultato.