
Gli incidenti stradali che vedono coinvolti genitori e figli non sono mai soltanto un fatto di cronaca: lasciano una cicatrice profonda nella coscienza collettiva. Al dolore immediato si somma il peso delle responsabilità, la consapevolezza dei rischi legati a certe scelte e l’impatto devastante che può segnare intere famiglie. Quando a pagare il prezzo più alto sono i minori, la tensione e la preoccupazione si amplificano: la fragilità dei bambini rende ogni conseguenza ancora più drammatica.
In situazioni simili, il racconto giornalistico smette di essere semplice cronaca e si fa spunto di riflessione. Mettersi alla guida, anche solo per pochi chilometri, significa assumersi la responsabilità della propria vita e di quella di chi siede accanto. Basta una disattenzione, una condizione alterata o un momento di superficialità per trasformare un viaggio ordinario in una tragedia irreversibile. Non sorprende, dunque, che episodi segnati da condotte rischiose richiamino subito l’attenzione dell’opinione pubblica e della magistratura.

Un grave incidente stradale ha scosso nella notte la città di Savona, coinvolgendo una delle sue figure istituzionali. Tra venerdì 15 e sabato 16 agosto, la vicesindaca Elisa Di Padova, esponente del Partito Democratico, è rimasta vittima di uno scontro mentre si trovava alla guida di uno scooter. Con lei c’era la figlia di otto anni, rimasta ferita in modo serio.
Secondo le prime ricostruzioni, il mezzo avrebbe sbandato improvvisamente, finendo rovinosamente sull’asfalto. La vicesindaca ha riportato una frattura alla spalla, mentre le condizioni della bambina sono apparse subito più gravi: dopo un primo ricovero all’ospedale San Paolo di Savona, la piccola è stata trasferita d’urgenza al Gaslini di Genova.
Grazie a cure tempestive e a un intervento immediato, il quadro clinico ha registrato un miglioramento significativo. I medici hanno confermato che la minore è ora fuori pericolo e che, se l’evoluzione resterà positiva, potrebbe essere dimessa nei prossimi giorni.
Alcoltest e indagini in corso
La vicenda non si esaurisce sul piano sanitario, ma si è subito caricata di forti risvolti politici e giudiziari. La vicesindaca Elisa Di Padova, sottoposta ai controlli di routine, è infatti risultata positiva all’alcoltest. Il valore registrato, 0,8 g/l, è superiore al limite legale di 0,5 g/l, pur rientrando nella fascia che comporta una sanzione amministrativa e non una pena penale. Tuttavia, la gravità dell’incidente e le ferite riportate dalla figlia aggravano sensibilmente la posizione della donna.
La Polizia Stradale ha già trasmesso gli atti alla Procura di Savona, che ha disposto la denuncia a carico della vicesindaca con l’accusa di lesioni personali colpose.
Le prime dichiarazioni
In un primo momento la vicesindaca aveva scelto il silenzio, evitando qualsiasi commento. Poi, raggiunta dai microfoni del Secolo XIX, ha rotto la riservatezza con poche e sofferte parole: “Non me la sento di dire nulla, ho il cuore a pezzi. Mia figlia per fortuna sta meglio, io ho una clavicola rotta”.
L’episodio ha profondamente scosso la comunità savonese e rischia di trasformarsi in un vero e proprio caso politico. Al centro non ci sono solo le condizioni cliniche della bambina, che per fortuna mostrano segnali di ripresa, ma anche le responsabilità della madre, chiamata a rispondere come figura istituzionale di primo piano.