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Scontro Fdi-Mattarella, spunta tutta la verità. E Giorgia Meloni non è contenta

Presidente Sergio Mattarella

La crescente tensione tra il governo guidato da Giorgia Meloni e il Quirinale ha assunto toni concreti e misurabili nel recente confronto che ha coinvolto Fratelli d’Italia e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro della disputa, le presunte dichiarazioni di un consigliere del Capo dello Stato, Francesco Saverio Garofani, che avrebbero alimentato un clima di diffidenza e sospetto all’interno della maggioranza. Nonostante la premier non abbia firmato direttamente la richiesta di smentita, l’iniziativa è stata pienamente supportata dal suo partito e dai suoi collaboratori più stretti.

Le origini della controversia e la risposta del governo

Le dichiarazioni attribuite a Garofani, ex parlamentare del Partito Democratico, sono state registrate in un contesto privato e hanno suscitato allarme all’interno di Fratelli d’Italia, spingendo il partito a un dialogo riservato con il Quirinale nei giorni precedenti alla pubblicazione dell’articolo sul quotidiano La Verità. In particolare, era emersa la necessità di sollecitare un comportamento più prudente da parte dei collaboratori presidenziali, specialmente di chi ricopre ruoli sensibili come quello di consulente per la difesa, il quale ha il compito istituzionale di evitare iniziative contrarie al governo.

La pubblicazione dell’articolo ha rappresentato per FdI la conferma di timori già noti e ha reso urgente un intervento istituzionale. La risposta del partito si è concretizzata in una formale richiesta di smentita, veicolata dal capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, con l’intento di circoscrivere la questione al singolo consigliere senza coinvolgere l’intera istituzione del Quirinale.

La reazione ufficiale del Quirinale e le ripercussioni politiche

Contrariamente alle aspettative del governo, la replica non è arrivata sotto forma di smentita da parte di Garofani, ma attraverso una nota ufficiale del Quirinale dal tono particolarmente severo. Tale comunicazione ha segnato un raffreddamento del clima politico, poiché non ha preso le distanze dal consigliere ma ha in qualche modo coperto le sue affermazioni. Questo ha suscitato il disappunto della premier, che ha definito il comunicato un errore strategico, ribadendo però di non avere nulla da imputare direttamente al Presidente Mattarella.

Meloni ha sottolineato come ogni istituzione possa avere collaboratori che parlano inopportunamente, facendo eco alle dichiarazioni pubbliche di esponenti di FdI come Bignami, Donzelli e Fazzolari. La sua irritazione si è invece concentrata sull’opposizione, che ha richiesto un resoconto in Aula, giudicato dalla premier come un’iniziativa eccessiva e caotica.

Implicazioni future e clima interno a Fratelli d’Italia

La vicenda ha influito sul clima politico, raffreddandolo, anche se si è verificata subito dopo un incontro istituzionale importante tra il Capo dello Stato e i vertici del governo, a cui aveva partecipato anche Garofani. All’interno di FdI persistono dubbi circa possibili manovre interne al Quirinale, mentre la maggioranza del partito ritiene che Mattarella miri esclusivamente a concludere il suo mandato mantenendo una posizione super partes.

Il nodo centrale resta il contenuto e le motivazioni del comunicato del Quirinale, che ha coinvolto l’istituzione nel suo complesso. Secondo i fedelissimi della premier, la scelta dello staff presidenziale di respingere le accuse collettivamente sarebbe dettata da ragioni di tutela politica e personale, legate a scenari futuri quali la rielezione di Meloni e l’elezione di un nuovo Capo dello Stato più affine alla maggioranza. Da qui emerge un clima di ansia politica e la percezione che la crisi sia stata innescata da chi ha coinvolto l’istituzione per difendere posizioni individuali.

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