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Dimartedì, scontro Sallusti-Gualtieri: “Siamo tutti verginelle”

Nella serata del 19 ottobre, il neo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e il direttore di Libero Alessandro Sallusti, sono tra gli ospiti di Giovanni Floris a Dimartedì. Il conduttore manda in onda alcune dichiarazioni di Giorgia Meloni che si chiede se l’Italia si trovi sotto una dittatura. Accuse che scatenano un serrato botta e risposta tra il giornalista e il sindaco Dem.

Scontro Sallusti-Gualtieri a Dimartedì

Floris mostra durante Dimartedì un breve video con alcune dichiarazioni di Giorgia Meloni. “A me pare che ormai ci sia un clima surreale. – si sfoga la leader di Fratelli d’Italia – Provvedimenti contro vicequestori che si permettono di dire che non sono d’accordo con i provvedimenti del governo. Magistrati per i quali viene chiesta una procedura al Csm perché hanno detto che non sono d’accordo con i provvedimenti del governo. Ma che cos’è una dittatura? Cioè non si può dire che non si è d’accordo col governo. E poi il problema ce l’ho io?”.

La linea torna poi allo studio di Dimartedì dove il conduttore cede subito la parola a Gualtieri. “Mi sembra che lo sta dicendo che non è d’accordo col governo e nessuno le impedisce di dirlo. – dichiara il neo sindaco di Roma – Però è altrettanto vero che dire per esempio che c’è stata una strategia della tensione, e quindi in sostanza accusare il governo e la polizia di aver fomentato gli incidenti che hanno visto l’assalto alla Cgil e al Policlinico, è una tesi assurda. E non si può rimanere in silenzio quando l’opposizione, invece di condurre una legittima battaglia, fa delle accuse gravissime e prive di qualsiasi fondamento che sono sicuro che neanche Sallusti condivide. Cioè che governo e Lamorgese hanno voluto e aizzato gli incidenti”, punzecchia il suo interlocutore.

Il direttore di Libero scuote la testa sbuffando e ignora il tentativo di Floris di porgli una domanda. “Mi scusi sindaco – incalza Gualtieri – ma quando voi eravate all’opposizione del governo Berlusconi ne dicevate ben di peggio. Perché eravate l’opposizione. Ne dicevate ben di peggio contro Berlusconi di quello che dice la Meloni. Non facciamo le educande. Adesso siamo diventati tutti verginelle”, conclude.

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