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Scuola, l’immunologa Viola: “Sanificare quaderni e penne è come aria fritta”

In tempi di coronavirus, il rientro a scuola in piena pandemia globale non è certo facile da affrontare per genitori e studenti, alle prese tra l’attuare le misure ufficiali di sicurezza e le varie dicerie di corridoio su come contrastare il virus. “Sto sentendo di procedure assurde per sanificare quaderni, compiti, libri, matite e pennarelli. La procedura è semplice: lavatevi le mani! Tutto il resto è aria fritta. E questo vale per i quaderni tanto quanto per la matita che useremo per votare. Mascherina, amuchina e andiamo avanti!”. A sottolinearlo su Facebook è l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola. Anche per quanto riguarda le mascherine da utilizzare a scuola, l’immunologa è stata molto chiara: “Le mascherine non fanno male, possono essere tranquillamente usate per tutto il tempo in cui si sta a scuola, purché cambiate ogni 4 ore per evitare che si accumulino microbi – ha sottolineato sempre su Facebook l’immunologa -. E’ importante tenere le finestre aperte o far cambiare aria spesso (ogni cambio d’ora)”.

Prima di tutto lavarsi le mani
“Non possiamo avere penne e pennarelli in condivisione, ogni studente deve usare i propri, ma questo non significa che il docente non possa toccare i compiti o i quaderni – ha ricordato Viola – La raccomandazione è sempre la stessa: mani pulite! Il rischio di contagio da oggetti è basso: se fosse diversamente, non ci potremmo scambiare denaro, documenti, andare al supermercato. Nessuno ci ha mai chiesto di mettere il denaro in buste o in quarantena. Anche nei supermercati e nei negozi, mentre all’inizio si usavano i guanti, poi si è capito che basta disinfettare le mani per non avere problemi. Quindi, davvero non si capisce perché per la scuola le cose dovrebbero essere diverse”, ha concluso.Della stessa opinione per quanto riguarda il sanificare gli oggetti in aula, anche l’epidemiologo dell’Università di Pisa, Pierluigi Lopalco. “E’ pari a zero” il rischio che corrono insegnati nel manipolare i quaderni con i compiti degli alunni o le fotocopie distribuite in classe e poi riprese dal docente”, ha detto in un filmato apparso su YouTube.“Sulla carta il coronavirus resiste oggettivamente molto poco, è una superficie particolarmente permeabile e – ha precisato – ogni gocciolina emesse tende ad essere assorbita, in questo modo se si toccano con le mani i fogli c’è evidentemente meno rischio. Il rischio di contrarre l’infezione da coronavirus – ha ribadito – è molto vicino allo zero”.

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