Ancora partite truccate. Un’altra volta. Dopo lo scandalo Juventus e Moggi, l’Italia si ritrova a dover affrontare una nuova calciopoli. I carabinieri di Napoli hanno scoperto un losco giro d’affari che nel corso della stagione 2013/2014 si è adoperato per truccate alcune partite di b. In particolar modo si stima che la camorra abbia alterato il risultato di alcune partite per il solito giro sulle scommesse: sette gli arrestati che sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, due i soggetti indagati per aver alterato l’esito delle partite e uno il soggetto finito sotto i riflettori per aver favorito uno dei capi della consorteria camorristica.
Nel corso delle indagini su questa vicenda, si è potuto prendere atto di come la cosca mafiosa fosse in grado di influenzare alcune partite di Serie B. Determinanti alcune intercettazioni ambientali. In una si poteva sentire: ‹‹Dobbiamo mangiarci tre polpette, ok? Dobbiamo mangiarci tre polpette!››. ‹‹Che cosa?››, risponde una persona dall’altra parte del telefono. ‹‹Dobbiamo mangiarci tre polpette, tengo la pancia piena››, insiste il primo. E poi ancora: ‹‹Io adesso ti mando un messaggio di conferma, aspetta una decina di minuti. Ci sentiamo dopo. Sarò chiarissimo››.
Secondo gli inquirenti, ad avere fatto da tramite tra il clan Vannella Grassi e il mondo calcistico sarebbe stato Armando Izzo, ex giocatore di Serie B ora operante in Serie A col Genoa. Pare insomma che attraverso il difensore del Genoa, la cosca mafiosa, attiva nell’area Scampia, sarebbe riuscita a coinvolgere anche altri giocatori in questo affare: in poche parole, alcuni calciatori dell’Avellino sarebbero stati corrotti per influenzare direttamente almeno un paio di partite per farle finire “nel modo giusto” e più convenevole alle scommesse del clan.