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Sgarbi boccia La Russa sul Msi. E dà un consiglio a Meloni

“Il post di Ignazio è stato inopportuno. Lui si richiama al passato, e non al futuro come Giorgia. Tra i due nel partito probabilmente ci sarà qualche discussione”. Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, amico personale di La Russa e Meloni, boccia la commemorazione che il presidente del Senato ha fatto a mezzo social per la nascita del Movimento sociale italiano (Msi).

Alla fine la Meloni fa entrare Vittorio Sgarbi nel governo
Meloni e Sgarbi

Oltre a prevedere grosse liti interne a Fratelli d’Italia, Sgarbi ipotizza e chiede esplicitamente una “Fiuggi 2” anche per il partito di Meloni.

In un’intervista a Repubblica, Sgarbi delinea la storia italiana: “Nella storia repubblicana, fino a Berlusconi, il Msi è stato un partito rappresentato in Parlamento, con una posizione contestabile rispetto a un passato finito. Come il Pci, che invece aveva un problema di postura rispetto al presente. Però oggi nessuno mette in discussione che qualcuno celebri Togliatti o Ingrao. Eppure il loro partito era contemporaneo alle stragi di Stalin, all’Ungheria, a Pol Pot, a Mao”.

Ma La Russa è presidente del Senato di una repubblica nata dall’antifascismo, che celebra un partito nato dalle ceneri della Repubblica di Salò. “Certo, la destra fa più effetto. Perché verso la destra c’è una componente di stabile antifascismo che prescinde dal fatto che il fascismo sia finito. Senza citare cosa pensavano del fascismo e dell’antifascismo persone come Flaiano, Pasolini o Sciascia”.

La Russa

Tornando a La Russa, Sgarbi chiude: “Farebbe un errore a dimettersi. Può un presidente del Senato che è stato del Msi celebrare il partito di Almirante? Credo di sì. Certo, crea un effetto sulfureo, ne sono consapevole. Ma vale la pena ricordare che Almirante era presente ai funerali di Berlinguer. Era parte di una comunità politica, seppur antifascista”.
Almirante si definiva postfascista. “Ma non più fascista. Come non lo è La Russa. La Costituzione non avrebbe potuto prevederlo. Sono nostalgici di un mondo battuto dalla storia. La loro cultura non può prescindere dal fascismo, che però è finito nel 1944. La Russa non ha elogiato Bottai, o Arnaldo Mussolini, ma un partito che era dentro il Parlamento. Per quanto anche a me allora sembrava incredibile che ci fosse”.

E sulla Fiuggi 2 che dovrebbe attendere Fratelli d’Italia: “Sono convinto che sia una necessità. Gliel’avevo proposto quando era al 4 per cento in una colazione a cui l’avevo invitata. ‘Cambia il nome da FdI a Rinascimento. – le dissi – Tagliamo completamente la fiamma, la memoria del Msi. È arrivato il momento di fare un partito di centrodestra moderno fondato sulle idee di arte, cultura, libertà… Andiamo oltre”.

La risposta di Meloni: “Disse che doveva confrontarsi con gli organi di partito”.