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“Draghi cacci subito Speranza e Ricciardi”. E Sgarbi già sbotta contro il governo

Lockdown rigido su tutto il territorio nazionale, come a marzo 2020, anche se di durata limitata. Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, il professor Walter Ricciardi, dopo aver lanciato la “bomba” ieri, ribadisce la sua strategia per affrontare l’emergenza Covid in questo momento storico: “Credo che il ministro della Salute Roberto Speranza sia convinto di questa nuova fase, spero che il presidente del Consiglio Draghi recepisca e che il governo appoggi, ma dipende dal governo”, ha ribadito. Le sue dichiarazioni hanno subito creato un fiume di polemiche, Sgarbi in testa che – come al solito – non ha usato mezzi termini: “Sarebbe assurdo un nuovo lockdown totale: significherebbe che siamo governati dalla paura”.

Vittorio Sgarbi, parlamentare alla Camera dei Deputati e sindaco di Sutri, sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia continua l’affondo: “Per dare il segno della discontinuità Draghi deve rinnovare il Comitato tecnico scientifico e cacciare, con Speranza, Walter Ricciardi. Draghi – ricorda Sgarbi – subito dopo l’incarico ricevuto da Mattarella aveva evocato la condizione depressiva degli italiani. Tuttavia, le analisi sbagliate dal Comitato tecnico scientifico e le prospettive senza speranza con la proposta di un nuovo lockdown totale fatta dal consigliere Walter Ricciardi, peraltro in contrasto con ricercatori ben più esperti di lui, non consentiranno a Draghi di fare uscire gli italiani dalla depressione economica e fisica”.

Non solo Sgarbi, sono stati in tanti a criticare Ricciardi, ma lui prosegue nella sua strada: “Lockdown per quanto tempo? Deve durare il tempo necessario a tornare a questo dato di incidenza. Possono essere due, tre, quattro settimane, dipende quando si raggiunge l’obiettivo”, spiega Ricciardi al Messaggero. La strategia sostenuta da Ricciardi prevede, parallelamente al lockdown più rigido, anche il rafforzamento del tracciamento e della campagna vaccinale.

Al ministro ha sottoposto infatti “la necessità di proporre al governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato; tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano», spiega. L’obiettivo è «limitare la circolazione del virus al di sotto dei 50 casi ogni 100mila abitanti”. Non è sfuggito a molti che Ricciardi abbia “anticipato” Speranza, surclassando in qualche modo le sue competenze: “Ci siamo parlati – ha precisato il consigliere riferendosi al ministro della Salute – non si è pronunciato perché sono decisioni che deve prendere il governo e il presidente del Consiglio. Spero che il presidente del Consiglio recepisca e vada in questa direzione”.

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