Nelle trattative per il Quirinale, quello di martedì 24 gennaio è sicuramente il giorno di Franco Frattini. L’esponente politico di Forza Italia è stato da pochi giorni eletto alla presidenza del Consiglio di Stato. Ma già si parla di lui come possibile successore di Sergio Mattarella. Il nome di Frattini sarebbe sicuramente gradito al leader della Lega Matteo Salvini, e anche al resto del centrodestra. Ma contro questa ipotesi si scatena il fuoco di fila di Pd e Italia Viva che lo considerano politicamente troppo filorusso. Proprio adesso che tra la Russia di Vladimir Putin e l’Ucraina con velleità di entrare nella Nato soffiano venti di guerra.

“Italia viva non sosterrà candidati che non abbiano un chiaro profilo politico filoatlantico e europeista. Chi ha orecchie per intendere intenda”, dichiara bellicoso Matteo Renzi. Enrico Letta non si esprime direttamente sul caso Frattini, ma lascia che siano i suoi compagni di partito a farlo. Lia Quartapelle, responsabile Affari internazionali e Europa nella Segreteria Pd, scrive sui social che “la scelta del presidente della Repubblica non ha solo ricadute interne. I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina ci ricordano che all’Italia serve un o una presidente della Repubblica chiaramente europeista, atlantista, senza ombre di ambiguità nel rapporto con la Russia”.

E anche Filippo Sensi si fa sentire tra i Dem. “In questo contesto internazionale e geopolitico, sto parlando dell’Ucraina, limpido atlantismo ed europeismo nitido sono un pre-requisito non negoziabile nel profilo del prossimo Presidente della Repubblica”, puntualizza l’esponente Pd. “Quello che sta accadendo sul fronte ucraino ci riguarda. – aggiunge Anna Ascani – Non può esserci nessuna ambiguità sulla Russia e questo ci porta a ribadire l’esigenza che il prossimo capo dello Stato abbia un profilo indiscutibilmente europeista e atlantista”.