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Sicurezza, questa sconosciuta. I numeri (veri) di quella che per gli italiani resta una vera emergenza

Uno dei temi che più hanno animato le ultime elezioni, quello della sicurezza. Decisivo, per molti analisti politici, nel successo soprattutto della Lega di Salvini. Un tema che spaventa gli italiani, un pericolo accentuato dai flussi migratori. E di cui però non tutti conoscono probabilmente la vera dimensione. A fare un riepilogo ci ha provato Info Data, mettendo in fila i numeri forniti dalle forze dell’ordine per un periodo che va dall’agosto 2017 agli inizi di luglio 2018. Dati che, per quanto riguarda omicidi, furti e rapine, sono in realtà positivi.

Evidente la distanza tra la percezione del cittadino, con un italiano su quattro che ha paura di girare da solo per strada la sera e uno su dieci è terrorizzato all’idea di rimanere in casa da solo, e la fotografia scattata da Info Data. Parlando di omicidi, ad esempio, balza all’occhio come tra il luglio 2011 e l’agosto 2012 ne sono stati registrati 555. Negli ultimi dodici mesi, invece, solo 319. Detto che anche uno soltanto è di troppo, si tratta di una riduzione del 42,5%. Da segnalare che il calo è costante.Diversa ma non troppo la situazione sul fronte furti: dal 2012 al 2014, sempre con le precisazioni fatte per quanto riguarda l’indicazione temporale, sono cresciuti da 1 milione e 497mila a 1 milione e 568mila. Punto massimo dal quale è iniziata una costante discesa, fermatasi per ora al milione e 189mila degli ultimi dodici mesi. In questo caso, il calo dal 2014 a 2018 è del 24,2%. Sul fronte delle rapine, il punto massimo si è toccato nel 2013, quando le denunce relative a questi crimini hanno superato le 44mila unità. Mentre l’ultimo rapporto ne conta appena 28mila. La contrazione in questo caso è del 35,8%.Per quanto riguarda i reati che più preoccupano gli italiani, quindi, i dati sono tutti positivi, anche se in misura diversa. Cifre rassicuranti che non bastano, però, a tranquillizzare un’Italia che continua ad avere paura e ad avere una percezione del Paese come di una realtà pericolosa.

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