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Scorta per Silvia Romano: arrivano altre minacce, ora la Prefettura valuta di proteggerla

Minacce, insulti, frasi oscene. Le destre che insorgono e attaccano, fomentando altro odio. E così Silvia Romano, la giovane cooperante rapita in Kenya il 20 novembre del 2018 e liberata in Somalia due giorni fa, è rientrata a casa ma non ha trovato solo il clima di festa. Inaspettatamente, una macchina del fango si è rovesciata su di lei. Tanto che ora, come segnala TPI, le forze dell’ordine sono preoccupate per il bruttissimo clima di odio che si è creato attorno a lei e stanno valutando di assegnarle la scorta. La Prefettura valuta che la cooperante italiana, dopo essere scampata ai terroristi jihadisti che la tenevano in ostaggio, venga messa sotto scorta, anzi sotto tutela, a Milano per essere protetta da attacchi fisici e psicologici.

È quanto si apprende da fonti delle forze dell’ordine. “Ancora da decidere il tipo di tutela, fissa o mobile, a cui verrà sottoposta la giovane che nelle ultime ore è stata oggetto sui social di critiche e anche insulti, più o meno pesanti, per la scelta di convertirsi all’Islam. La 24enne dovrà nel frattempo stare 14 giorni in isolamento domiciliare, secondo le disposizioni per il contenimento del Coronavirus”, scrive TPI.

L’ultima minaccia è di poche ore fa, quando vicino all’abitazione di Silvia Romano, è stato trovato un volantino contro di lei affisso sul lato posteriore dell’edicola del quartiere Casoretto che diceva: “Tanti di noi, stufi di dover pagare i riscatti, specie di questi tempi. Salvare una vita, meritevole, per metterne a rischio molte altre? Stanchi di subire le ingerenze politiche delle Ong. Buonismo, perbenismo e politicamente corretto non equivalgono a solidarietà”.

Interpellato da alcuni cronisti, l’edicolante ha spiegato di non aver scritto lui quel messaggio e ha provveduto a rimuoverlo. La giovane ieri, lunedì 12 maggio, è scesa dall’auto davanti la sua casa in via Casoretto indossando gli stessi abiti islamici dell’arrivo a Ciampino e al suo ingresso in casa è stata accompagnata da un lungo applauso da parte degli abitanti del quartiere. “Rispettate questo momento”, ha dichiarato la 24enne. Una volta entrata nella sua abitazione, Silvia si è affacciata alla finestra, salutando la folla. E ora, forse, la nuova vita.

 

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