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Silvio Berlusconi, come sta davvero. Oltre la retorica e la propaganda. Parla la scienza

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Silvio Berlusconi, l’ex premier italiano, affronta una difficile battaglia contro la leucemia mielomonocitica cronica, una forma di cancro del sangue che gli sta causando seri problemi di salute. Secondo il professor Livio Pagano, primario di ematologia all’ospedale Gemelli, la malattia di Berlusconi potrebbe impedirgli di fare politica attiva a causa delle complesse condizioni cliniche che sta affrontando.

Una delle principali sfide per Berlusconi è l’insufficienza renale, definita dal professor Pagano come un “problemone”. Questa condizione indica che il suo organismo non è più in grado di garantire un adeguato flusso di sangue ai tessuti, compromettendo l’apporto di ossigeno agli organi vitali come i reni, il cuore, i polmoni e il cervello. Ciò aumenta il rischio di emorragie e rende ancora più difficile il trattamento della leucemia.

Berlusconi è sottoposto a terapie per la leucemia, ma queste comportano anche dei rischi. Secondo il professor Pagano, i farmaci utilizzati per trattare la malattia possono causare anemia, che in combinazione con i problemi cardiaci di Berlusconi potrebbe portare a insufficienza cardiaca o infarto. Inoltre, questi farmaci colpiscono sia le cellule tumorali che le cellule sane, aumentando il rischio di infezioni e polmoniti.

Nonostante l’aspettativa di vita per i pazienti che rispondono bene alle terapie sia alta, Berlusconi non sembra rientrare in questa categoria al momento. Il professor Pagano spiega che l’ex premier ha una prolungata proliferazione di globuli bianchi sani, molto al di sopra dei livelli normali. Questo crea problemi di fluidità del sangue e aumenta il rischio di trombosi, oltre a peggiorare l’insufficienza renale.

A causa di queste complesse condizioni di salute, il professor Pagano ritiene che Berlusconi non potrà tornare ai suoi impegni politici. L’organismo indebolito dalla malattia avrà difficoltà a mantenere la concentrazione e a lavorare per periodi prolungati, rendendo impossibile un ritorno alla politica attiva. Berlusconi dovrà invece concentrarsi sul godersi l’affetto dei suoi cari.

Anche il dottor Claudio Cerchione, ematologo presso l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori, avverte del rischio di complicazioni per Berlusconi, come le infezioni in un organismo già compromesso e la trasformazione della malattia cronica in acuta.

In conclusione, le condizioni di salute di Silvio Berlusconi sono complesse e difficili da gestire. La leucemia mielomonocitica cronica, insieme all’insufficienza renale e ai rischi associati alle terapie, mettono a rischio la sua capacità di fare politica attiva. Nonostante la sua determinazione, Berlusconi dovrà affrontare sfide significative nella sua battaglia contro la malattia.