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SO Lunch, la piattaforma di cucina diffusa per pranzare in compagnia e non alla scrivania

Stanchi di consumare il pranzo in completa solitudine, tra una scartoffia e l’altra, con poco tempo a disposizione? La soluzione a questo “annoso” problema oggi la offre una piattaforma di cucina diffusa che permette (e promette) di rendere il momento della pausa pranzo finalmente rilassante, appagante e a buon prezzo.
SO Lunch – questo il nome della piattaforma – è nata dall’idea di tre soci fondatori (Luisa Galbiati, Ceo; Elena Seccia, Coo; Roberto Marmo, Cto) sostanzialmente per soddisfare un’esigenza semplice: riuscire a fare in modo che tutte le persone che lavorano, e hanno poco tempo per consumare un pasto durante la pausa pranzo, godano di questo momento in maniera poco stressante e senza subire un salasso economico.
I tre hanno rilevato che in Italia ben 12 milioni di persone pranzano tutti i giorni fuori casa; al contrario, ci sono 17 milioni di persone che invece provvedono al pasto di mezzogiorno, per sé e la propria famiglia, entro le mura domestiche, senza tener conto di categorie come i pensionati ed i disoccupati.
La cucina diffusa, allora, si è affacciata alle loro menti come valida e risolutiva alternativa – nel più ampio campo della sharing economy – per far incontrare bisogni, espressi o meno, di inclusione sociale e produzione di reddito. Come infatti spiegano i soci, attraverso la micro-ristorazione di prossimità è possibile creare una community trasversale per età, reddito, cultura.
L’esperienza offerta da SO Lunch, quindi, permette di socializzare, mangiare come a casa propria e guadagnare grazie all’economia diffusa.
“Con SO Lunch, tutti ottengono benefici perché diventano parte attiva del processo: chi è a casa ottiene un introito aggiuntivo, e il mantenimento e la costruzione di relazioni sociali, grazie ai pasti organizzati a casa propria.” racconta Luisa Galbiati “Chi va a pranzo in una cucina diffusa gode di un buon pranzo, in un ambiente familiare, sostenendo e facendo proprie tematiche di miglioramento sociale.”
Il progetto è partito inizialmente da Milano e Roma. Oggi è diffuso in tutta Italia, anche grazie alla campagna di crowdfunding promossa dal Comune di Milano, e per la quale SO Lunch è stata selezionata tra i 20 progetti a maggiore impatto sociale.

Come funziona la cucina diffusa di SO Lunch

Per diventare utente attivo di SO Lunch, come per la totalità delle piattaforme online, è necessario iscriversi. La cucina diffusa della piattaforma permette, quindi, di far incontrare le due tipologie essenziali di utenti: da un parte i SO Chef, coloro che sono casa all’ora di pranzo e cucinano offrendo un pasto a pagamento, dall’altra i SO Diner, ovvero chi lavora o studia nelle vicinanze e vuol godere di una pausa pranzo salutare e sociale.
L’interfaccia è molto semplice e intuitiva. Per i SO Diner è possibile effettuare una ricerca in base alla distanza, al menu e alle valutazioni ottenute da chi ospita. Dopodiché, una volta scelto il SO Chef che più si confà alle proprie aspettative, si procede alla prenotazione, che dovrà essere confermata dallo stesso SO Chef. Se quest’ultimo dà l’ok definitivo, il SO Diner può pagare direttamente tramite la piattaforma.

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Immagine tratta dal sito solunch.it

Un aspetto fondamentale, inoltre, riguarda il fatto che non c’è da preoccuparsi né per la sicurezza personale né per quella alimentare: la piattaforma, infatti, verifica le iscrizioni chiedendo la registrazione di un documento di identità per permettere a tutti di essere più tranquilli.
I fondatori si augurano che il loro progetto di cucina diffusa possa avere presto respiro internazionale. Un segnale evidente che fa presagire un futuro di tale portata arriva dal fatto che SO Lunch è stato tra i 30 finalisti (su 1.400 progetti) all’European Social Innovation Competition 2015.