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Sondaggi, per gli italiani torna il bipolarismo: e il M5S diventa un partito di centrosinistra

L’Italia, da diversi anni, è in perenne campagna elettorale. E i sondaggi sono dunque all’ordine del giorno. In queste ore si stanno facendo diverse ipotesi sulle coalizioni che potrebbero governare l’Italia in futuro. Il dato più interessante che emerge, stando alla volontà dei cittadini, è che si potrebbe tornare molto presto a un bipolarismo in cui a contendersi la vittoria elettorale – e il governo del Paese – saranno Pd-Leu-M5S da una parte e Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia dall’altra.

L’attuale impianto governativo, con l’asse Pd più Movimento 5 Stelle (e Liberi e Uguali) sembra piacere a molti elettori di centrosinistra. Questo perché sono in tanti, quelli di sinistra, che negli anni si sono spostati verso i 5 Stelle e che quindi vedono di buon occhio un’alleanza effettiva da qui in avanti.

Dall’altra parte, invece, con la Lega che la fa da padrona, ma che comunque non potrebbe governare da sola come sognava Salvini, il centrodestra dovrebbe ricompattarsi per provare a vincere. Delle tre parti in gioco, quella più in dubbio sembra essere Forza Italia, ancora scottata dal tradimento di Salvini che andò a formare il governo gialloverde e intimorita dal fatto che la Lega potrebbe fagocitarla.

Alternative, però, non ne hanno. Vanno da soli? Sarebbe un suicidio. Si spaccano ulteriormente per creare un polo centrista con Renzi che a quel punto lascerebbe il Pd? Questa è un’altra ipotesi in campo. Ma, stando sempre ai sondaggi, non viene nemmeno presa in considerazione dagli elettori, sempre più decisi a schierarsi o da una parte o dall’altra. Il centro, insomma, non va più di moda. Il bipolarismo sembra la soluzione più gradita.

Ci sono due date segnate di fosforescente nell’agenda politica italiana: sono il 27 ottobre – quando si voterà per il rinnovo del consiglio regionale umbro – e il 24 novembre (o un giorno di inizio gennaio) quando si voterà per le amministrative dell’Emilia Romagna. Dall’esito delle elezioni in queste regioni – storicamente rosse, ma negli ultimi mesi date ad alto rischio di sconfitta per la sinistra – dipenderà la sorte del governo giallorosso e il futuro politico di Matteo Salvini.

In base a quanto emergerà dal voto delle regionali, queste ipotesi di coalizione prenderanno sempre più concretezza. L’alleanza tra Pd e M5S, che è quella più difficile da formalizzare, alla fine (almeno inizialmente solo nelle Regioni) si troverà. Non solo perché i trend dei sondaggi è positivo, ma anche perché nei due partiti alleati a Roma è per logica politica evidente che Salvini è più facile da sconfiggere stando uniti.

 

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