Vai al contenuto

Riaperture, prima spaccatura nel governo. Speranza gela Salvini: “No, serve rigore”

Da una parte gli “aperturisti”, dall’altra quelli del rigore, la maggioranza. Ma questa è già la prima spaccatura all’interno del governo, palesatasi nel primo consiglio dei ministri, con Roberto Speranza che – forte dell’appoggio totale del premier Draghi – ha dovuto tenere a bada leghisti e renziani che vorrebbero procedere spediti con un ritorno alla normalità. Il ministro della Salute Speranza ha aperto la riunione di governo con una relazione cruda e dolorosa, perché spegne le speranze di aperture del centrodestra e dei renziani. L’Iss, ha ricordato il responsabile della Salute, stima la diffusione della variante inglese al 17,8%. Una tendenza “in crescita”, e che quindi non si può sottovalutare, visti anche i danni che sta già facendo negli altri Stati. Prevenire quindi è la regola. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Consiglio dei ministri ha poi approvato il decreto legge Covid. Il provvedimento proroga il divieto di spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo e anche la regola che limita gli spostamenti verso le abitazioni private a 2 adulti con in più solo i figli minori di 14 anni. La deroga delle visite nelle case private, però, non sarà più concessa in zona rossa. Il nuovo provvedimento – sposato in toto da Speranza – scatterà dal 5 marzo con buona parte delle restrizioni finora in vigore confermate, compreso il coprifuoco, e qualche novità, a partire dall’organizzazione delle fasce di rischio con possibili lockdown provinciali, passando per le possibili riaperture differenziate per le attività, soprattutto per quelle chiuse da tempo.

Sulla riapertura serale dei locali, come bar e ristoranti, il Comitato tecnico-scientifico ha già fatto sapere che i rischi di “procedere a riaperture che rischiano di far salire ulteriormente il numero di contagi perché favoriscono una maggiore circolazione delle persone” specificando però che “la scelta spetta al decisore politico”. Sarà dunque compito del governo valutare, entro la fine della settimana, se ci sono zone del Paese dove sia possibile pensare a una riapertura sia pur graduale di alcune attività, in base ai dati della curva epidemiologica.

Poi c’è stata la scelta di inserire a pieno titolo nella cabina di regia politica il Ministero dell’economia. L’obiettivo è quello di far correre parallelamente le decisioni che riguardano misure anti Covid e restrizioni, con l’erogazione di ristori e sussidi. E per evitare che alcune scelte vengano prese all’ultimo minuto – come quella sulla riapertura degli impianti da sci – il monitoraggio potrebbe avvenire a inizio settimana, così da avere uno spazio maggiore di tempo per decisioni di qualsiasi tipo.

Ti potrebbe interessare anche: Sospeso Giovanni Gozzini, il docente che insultato Giorgia Meloni