Controlli nelle strade, per evitare che gli italiani possano circolare ancora in barba ai decreti e rischiare così di contribuire alla diffusione del coronavirus. Ma anche nelle abitazioni. Misure di emergenza che servono, in un Paese in ginocchio di fronte a una crisi senza precedenti, ad assicurare che ognuno faccia la sua parte. Succede a Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, dove il sindaco Pd Daniele Donati si è detto soddisfatto di come le popolazioni delle sette frazioni del Comune stiano affrontando questi giorni così terribili. 
A colpire è però soprattutto un’altra mossa, favorita proprio dal fatto che, grazie alla minor presenza di persone in strada, sono sufficienti meno controlli per punire gli eventuali trasgressori. In questo modo, mentre carabinieri, polizia e guardia di finanza continua a presidiare i vari quartieri, “la polizia municipale può essere impiegata per un altro tipo di servizio, ossia controllare in maniera attenta e capillare le persone all’interno delle proprie abitazioni”. Una scelta, segnalata in rete dal giornalista Marco Taradash, che sta facendo discutere, visto che per alcuni utenti si tratterebbe di una vera e propria violazione nei confronti dei cittadini.
Le verifiche all’interno delle case vengono effettuate sulla base delle segnalazioni di altri residenti e servono a capire le se abitazioni siano occupate da persone arrivate o da ex zone rosse o comunque da altre parti d’Italia, che quindi secondo le normative non possono restare sul territorio. “Avendo da fare meno verifiche sulle strade, la polizia municipale può concentrarsi su questo tipo di controlli, in questo momento altrettanto importanti”.Salvini e Renzi ora marciano a braccetto per tentare la spallata a Conte