Ha mandato lui il messaggio in chat in cui invitava il figlio Riccardo, accusato di aver violentato una donna di 36 anni a Viterbo, a liberarsi del telefonino, così da evitare che i video realizzati durante lo stupro potessero essere visti da qualcuno Lui, Roberto Licci, è il padre di uno dei ragazzi che secondo gli investigatori si sarebbero macchiati dell’orribile reato. L’altro, Francesco Chiricozzi, è consigliere comunale per CasaPound a Vallerano, sempre nel viterbese.
L’uomo se la prende con la stampa, sostenendo che siano state messe in giro false voci come “l’uso di droga dello stupro o il fatto che i ragazzi abbiano intimato alla donna di non dire nulla perché tanto nessuno le avrebbe creduto. Tutto completamente inventato”. Sul pestaggio, invece, glissa: “Non voglio entrare nel merito di quello che è successo perché non lo conosciamo ancora”.
E se alla fine emergesse la colpevolezza dei due ragazzi? “Sarei il primo a sapere come comportarmi con lui, l’ho cresciuto con dei valori. Non siamo mica animali, fosse vero sarei disperato. Io e mia moglie siamo distrutti. È successo da pochi giorni, un fulmine a ciel sereno. Immaginate come posso sentirmi, da genitore”.Stupro Viterbo, i video dell’orrore su WhatsApp per vantarsi: cosa si vede