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Super green pass, Myrta Merlino: “Non ci controllano abbastanza”

Da lunedì 6 dicembre è in vigore in tutta Italia il cosiddetto Super green pass. In cinema, teatri, ristoranti, bar e stadi si potrà entrare solo con il pass rafforzato. Mentre con quello base si potrà salire sui mezzi pubblici, andare a lavorare e anche in piscina e palestra. Uno dei problemi maggiori sarà quello dei controlli, viste le difficoltà di organico denunciate dalle forze dell’ordine. A questo proposito c’è anche chi, come la giornalista di La7 Myrta Merlino, già si lamenta perché “non ci controllano abbastanza”.

Myrta Merlino sul Super green pass

Durante l’ultima puntata di In Onda, il conduttore David Parenzo domanda alla sua ospite Myrta Merlino la sua opinione sulle contraddizioni presenti nelle nuove norme in vigore. “Potremmo ad esempio dormire in un albergo e cenare nel suo ristorante con il pass. E, invece, per andare a vedere uno spettacolo teatrale dovremo avere il Super green pass. Cambia tutto, però qualche piccola contraddizione rimane”, afferma il conduttore del talk show di La7.

“Ai miei occhi la contraddizione principale è che non ci controllano abbastanza. – replica decisa la collega – Io sono una che ama molto mostrare il green pass francamente, perché mi dà sicurezza. Se lo mostrano anche gli altri penso di stare in posti abbastanza sicuri. Per quanto ovviamente quel margine di rischio (esista sempre). Lo controllano pochissimo. Non ti chiedono il documento insieme al green pass. Cosa che fa sì che un sacco di gente se ne freghi, gira col pass degli altri”, si lamenta.

“Quindi secondo me il primo punto è Super green pass, regole che si stringono. – prosegue Myrta Merlino – Solo vaccinati e guariti per me è sacrosanto perché altrimenti l’Italia diventa un tamponificio. Però siamo in grado di controllare? E davvero ci controlleranno? I ristoratori sono sul piede di guerra per esempio. Molti ci dicono di non pensarci proprio a fare i gendarmi. Quindi a mio parere esiste un problema per cui le regole vengono molto discusse, ci si accapiglia molto, e poi nella pratica vengono controllate molto poco. Su questo una riflessione seria va fatta”, conclude la Merlino.

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