Più ferie per tutti dalla capitale hi-tech della Cina. Shenzhen è stata sempre un modello per il Paese asiatico. Dopo essere stata la prima città a introdurre l’economia di mercato, inaugurando l’era dello sviluppo travolgente e forsennato che ha cambiato volto al Paese, adesso la metropoli del Sud vuole sperimentare un modo di lavorare più sano. Per contrastare il fenomeno del burnout, l’esaurimento psico-fisico da eccesso di lavoro, dal 2021 si dovrà “applicare rigorosamente” la norma sulle ferie retribuite: lo ha stabilito il regolamento recentemente approvato dal comitato cittadino per il lavoro.Vacanze obbligatorie
Il periodo di ferie obbligatorie in Cina varia attorno ai 5 giorni dopo un anno di lavoro. E per quanto sia previsto dalla legge, si tratta di un obbligo spesso disatteso. In particolare, nel settore tecnologico vige la mentalità del cosiddetto “996”, ovvero: lavorare dalle 9 del mattino alle 9 della sera per 6 giorni la settimana. Infatti la cultura del lavoro in molte aziende cinesi, anche quelle più avanzate, è spesso di stampo militare, con i dipendenti che a volte decidono di dormire su brandine improvvisate a fianco alla scrivania.

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