Continuano gli episodi, disgustosi, di prezzi gonfiati e vendita di attrezzature mediche a prezzi esorbitanti attraverso il mercato nero, casi che mostrano come, purtroppo, ci sia anche chi in Italia riesce a tirare fuori il peggio di sé in situazioni di grave emergenza e che richiederebbero, invece, la collaborazione di tutti i cittadini. L’ultima, terribile scoperta è stata fatta in varie Regioni italiane: alcuni laboratori di analisi avrebbero svolto abusivamente e a pagamento tamponi per la ricerca del nuovo coronavirus chiedendo cifre tra i 120 e i 150 euro per ogni test.
Dagli accertamenti è emerso che alcuni laboratori, approfittando della paura scatenata dal rischio contagio in tutta Italia, avevano iniziato a vendere tamponi rino-faringei per la ricerca del virus, a volte anche a domicilio a casa dei pazienti che lo richiedevano. Dopo la scoperta dei test per la ricerca del virus, l’attività dei laboratori è stata immediatamente inibita dagli stessi militari dell’Arma. Si tratta infatti di una attività che necessita della preventiva autorizzazione delle Autorità sanitarie competenti e che in questo caso mancava del tutto.
Nelle scorse ore era arrivata da Parma un’altra vicenda tristemente simile: alcuni dipendenti della Asl locale avevano trafugato mascherine e gel igienizzanti dalle strutture ospedaliere per poi rivenderli a prezzi esorbitanti al mercato nero. Anche in quel caso i responsabili erano stati immediatamente denunciati.Barbara, uccisa a 28 dal suo stalker appena tornato in libertà